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    Qui Radio Colle: il Quirinale avrebbe fatto volentieri a meno delle polemiche tra Draghi ed Erdogan

    Di Marco Antonellis
    Pubblicato il 9 Apr. 2021 alle 12:32 Aggiornato il 9 Apr. 2021 alle 17:47

    Bocche cucite stamattina al Quirinale sulle parole pronunciate ieri sera in conferenza stampa ufficiale dal premier Mario Draghi riguardo il “dittatore” turco Erdogan. Certo, la sensazione è che al Colle avrebbero fatto volentieri a meno di queste polemiche.

    “In una fase in cui il paese deve pensare al rilancio economico e alla battaglia contro la Covid-19 non servono altri problemi” spiega chi ha avuto modo di sondare gli umori del Quirinale. Di sicuro, però, la macchina diplomatica tricolore si è subito messa in moto per stemperare la tensione e stendere un “cordone sanitario” intorno al Premier.

    Nessuno vuole problemi con la Turchia e “comunque la gaffe, se di gaffe turca si può parlare, è stata fatta nei confronti della von der Leyen” non certo dell’Italia. Insomma, a rigor di logica avrebbe dovuto replicare direttamente la Commissione europea oppure il Presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, anche lui presente all’incontro con il presidente turco.

    Di sicuro però è stata una nottata di febbrile lavoro e di telefonate alla Farnesina, come spiegano ambienti di primo piano del Ministero degli Esteri, e si è immediatamente attivata anche la “diplomazia parallela” del Quirinale. Sono troppi gli interessi economici in ballo e le aziende italiane che operano da quelle parti (l’interscambio economico vale ben 18 miliardi di euro).

    Oltretutto i rapporti tra Italia e Turchia negli ultimi anni sono sempre stati ottimi: “Nemmeno dopo il fallito colpo di stato si erano incrinati”, notano dalla Farnesina, dove si ricordano i recenti e positivi incontri di Guerini e Di Maio con gli omologhi turchi. La domanda che tutti si pongono ora è: cosa chiederà Erdogan per far tornare il sereno tra Italia e Turchia?

    PS. Ieri sera la Lega, dopo gli attacchi della Turchia al presidente del Consiglio, Mario Draghi, aveva annunciato per stamattina un presidio davanti all’ambasciata turca a Roma, alla presenza, udite udite, del leader Matteo Salvini. E stamattina? Tutto annullato. La Lega è addivenuta a più miti consigli dopo una chiacchierata informale con Palazzo Chigi: meglio non alzare troppi polveroni. Anche se, ufficialmente, l'”appuntamento pubblico è stato rinviato per motivi organizzativi”.

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