Draghi: “Cittadinanza a Zaki? È un’iniziativa del Parlamento”. Amnesty: “Brutto segnale”
Durante la conferenza stampa sulle riaperture organizzata oggi a Palazzo Chigi, il premier Mario Draghi ha tagliato corto su Patrick Zaki. Al cronista che gli ha chiesto se il governo concederà la cittadinanza italiana al ricercatore egiziano dell’Università di Bologna dopo il sì del Senato, Draghi ha risposto: “È una domanda fuori sacco. Quella su Patrick Zaki è un’iniziativa parlamentare in cui il governo non è coinvolto al momento”.
Ad alcuni è sembrato che, con quelle parole, il premier abbia voluto prendere le distanze dall’iniziativa di Palazzo Madama, che solo due giorni fa ha approvato l’ordine del giorno con cui chiede all’esecutivo di impegnarsi per concedere la cittadinanza italiana a Zaki. “Spero ci sarà più attenzione per le iniziative del Parlamento, apparentemente oggi derubricate alla voce ‘varie ed eventuali’ “, ha dichiarato Giuseppe Brescia, presidente grillino della commissione Affari costituzionali della Camera. Duro anche il commento del portavoce di Amnesty International Riccardo Noury, che ha visto nelle parole del premier “un brutto segnale”. “Il governo in aula al Senato si è impegnato, con tutte le riserve del caso, ma si è impegnato a concedere la cittadinanza. Se ora si tira indietro dopo due giorni è un brutto segnale francamente”, ha dichiarato Noury,
“Il governo deve fare la sua parte”, ha scritto su Twitter il deputato del Pd Filippo Sensi. Più ottimista il senatore dem Francesco Verducci firmatario della mozione che, accorpata a quella presentata dal M5S, è stata votata in Senato quasi all’unanimità, con 208 sì e 33 astensioni. “Il governo ha espresso parere positivo sull’ordine del giorno per la cittadinanza a Zaky e l’auspicio di tutti è che quanto prima dia seguito ad atto così rilevante e pressante del Senato”, ha commentato Verducci, ricordando anche che la petizione per chiedere che l’Italia conceda la cittadinanza a Zaki, detenuto in Egitto da più di un anno con l’accusa di “propaganda sovversiva” e senza possibilità di ottenere un giusto processo, è stata sottoscritta da oltre 200mila cittadini.
“Mi spiace contraddire il presidente del Consiglio, ma il voto del Senato sull’odg impegna il governo su 5 punti a partire dal conferimento della cittadinanza italiana. Non voglio neanche per un momento pensare che all’interno della maggioranza che sostiene questo governo, si sia voluto fare solo un po’ di propaganda sul dramma che sta vivendo il giovane universitario incarcerato ingiustamente”, ha osservato il segretario di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni dopo la conferenza.
Critico anche il movimento delle Sardine, che negli ultimi mesi si è speso per la firma della petizione, promuovendo iniziative per chiedere la liberazione dello studente. “Le dichiarazioni del Presidente Draghi sulla mozione per Patrick Zaki sono gravissime. L’impegno è stato preso dal Governo e 48h ore dopo l’approvazione sentire quelle parole è davvero un brutto segnale. Siamo dispiaciuti. Serve coraggio non passi indietro”, fanno sapere dal movimento nato a Bologna, la città in cui Patrick Zaki stava frequentando l’Università prima di tornare al Cairo ed essere arrestato in aeroporto, l’8 febbraio del 2020.
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