Dpcm Natale, l’Italia verso la zona rossa nei giorni di festa
Italia zona rossa a Natale, ma solo nei giorni festivi e prefestivi, e non una chiusura continuata dal 24 al 6 gennaio. Sembra questa la base delle misure che il governo si appresta a varare in vista delle feste di Natale e Capodanno per contenere la diffusione del Coronavirus. Zona rossa “attiva”, quindi, alla vigilia di Natale, Natale e Santo Stefano, vigilia di Capodanno e primo gennaio. Stretta su 24, 25, 26 e domenica 27 dicembre. Poi ancora 31 dicembre e 1 gennaio. Più 2 e 3 gennaio, un sabato e una domenica.
Le misure per Natale e la zona rossa
Si tratta dunque di otto giorni di zona rossa, mentre per il resto delle feste dovrebbero restare in vigore le regole dell’area gialla: ristoranti aperti a pranzo, negozi tutto il giorno, coprifuoco alle 22. Dovrebbero, perché i rigoristi premono per prevedere in quelle date una zona arancione, con limiti alla circolazione extra comunale. Uno scenario al quale si oppone il premier Conte.
Spostamenti concessi fino al 20
Per questo si è arrivati a un compromesso, che non prevede la chiusura dal 20 dicembre al 6 gennaio chiesta dai più rigoristi (dai ministri del Pd al ministro della Salute Roberto Speranza). Una linea più moderata abbracciata da Conte e dal M5S.
Il weekend che si avvicina, quello del 19 e del 20 dicembre, non dovrebbe essere dunque caratterizzato da limitazioni supplementari. Ci si potrà muovere tra le regioni inserite nella zona gialla mentre l’arrivo o la partenza da aree arancioni o rosse sarà possibile per i soli residenti. Il governo sarebbe orientato a non limitare gli spostamenti nelle prossime ore per evitare i ‘grandi esodi’ delle feste, come lamentato da alcuni governatori che chiedevano un giro di vite.
Dpcm Natale in attesa di Renzi
Tutte queste misure sono ancora soggette all’approvazione di Italia Viva, che diserta il lungo summit tra capidelegazione a Palazzo Chigi e poi boicotta l’incontro notturno che Giuseppe Conte prova a organizzare per approvare il dpcm. Matteo Renzi infatti chiede alla ministra dell’Agricoltura Teresa Bellanova, rientrata da Bruxelles, di non andare e presentarsi direttamente oggi con lui per la riunione sulla verifica di governo.
“Ci incontreremo con Italia Viva – ha detto il premier Conte – e vedremo se ci sono le condizioni per andare avanti più forti ma sarebbe irresponsabile fermarsi per un mancato chiarimento interno. Italia Viva è un compagno di viaggio, in questo momento sta sollevando problemi e petizione politiche, domani ci confronteremo. E’ importantissimo ritrovare coesione, condivisione di obiettivi e chiarezza di intenti, sono talmente tante le sfide che ci attendono che è necessaria piena condivisione”, ha aggiunto.
Dpcm Natale, il pressing delle Regioni
Proseguirà anche l’interlocuzione tra governo e Regioni, come ha sottolineato il governatore del Veneto, Luca Zaia. “Ho chiesto che le misure vengano decise in vista del prossimo weekend”. Oggi “avremo una nuova conferenza Stato-Regioni, per un ultimo incontro e chiudere questa partita. Se il governo adotterà provvedimenti prima di sabato, bene. Altrimenti ci muoveremo da soli. Il lockdown che conosciamo non ce lo possiamo permettere e lo stesso governo ha utilizzato il sistema a zone per evitare il lockdown. Nella zona rossa si può circolare nel comune, nel lockdown si poteva arrivare a 200 metri da casa”, ha detto Zaia.
Diversa la posizione del governatore ligure Giovanni Toti: “Non vedo perché imporre alla Liguria una zona rossa per Natale quando i liguri in queste settimane si sono impegnati e sacrificati per far calare la curva del contagio e farci arrivare in piena zona gialla”, ha detto a L’aria che tira su La7. “Ci siamo dati delle regole i primi giorni di dicembre, decidendo di dividere il Paese in zone, e quelle regole hanno funzionato per contenere il Covid. Non vedo perché cambiarle ora, alla vigilia delle festività natalizie”, ha commentato Toti.
L’intervista di Conte a Accordi e Disaccordi
“Occorre rinforzare il piano natalizio che abbiamo già definito, c’è stata un’ulteriore interlocuzione con gli esperti del Cts, anche loro ci hanno consigliato, per scongiurare la terza ondata, un’ulteriore stretta”, ha spiegato il presidente del Consiglio ad Accordi&Disaccordi.
Le misure varate sin qui “stanno funzionando, abbiamo l’Rt sotto l’1, però gli assembramenti degli scorsi giorni hanno destato preoccupazione. C’è tanta voglia di vivere le festività secondo tradizioni, ma questo ora non è possibile e occorre qualche intervento aggiuntivo”, ha aggiunto Conte. “Non c’è certezza di una terza ondata ma – ha concluso – c’è una possibilità, non abbiamo la palla di vetro…”.
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