I giochi per il Quirinale sembrano fatti. Draghi subentrerà a Mattarella. O fra un anno, a scadenza naturale (col rischio, però, di elezioni anticipate durante la pandemia), o fra due anni, al termine dell’attuale legislatura, se si riuscisse – previa rielezione – a convincere in extremis l’attuale Capo dello Stato a “resistere” altri 12 mesi alla Presidenza della Repubblica.
Ma spesso, nel conclave, chi entra Cardinale da super favorito poi non esce Papa. Ed è per questo che sono in molti, nel Pd, quelli che ancora sperano di salire al Colle. Tanto più ora che l’arrivo di Enrico Letta ha “rimescolato” le carte.
D’altronde, nel 2015, nessuno pensava che Mattarella avrebbe fatto il Capo dello Stato. E invece… Così sono molti nel centrosinistra, e soprattutto nel Pd, pronti a provarci. Il solito Franceschini, poi Guerini (che spera nello sponsor Usa), Prodi e Veltroni (che contano sul ritorno ulivista di Enrico Letta), Luigi Zanda, David Sassoli (che punta sul rapporto con il Movimento 5 Stelle e che per questo ancora rifiuta di candidarsi al Campidoglio), Roberta Pinotti (sarebbe una donna autorevole targata Pd). E lo stesso Enrico Letta. Questi i candidati del Pd ai nastri di partenza. Se qualcuno di questi taglierà il traguardo vincente, lo vedremo presto, forse già tra meno di un anno.
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