Discorso Sergio Matterella 25 aprile 2020: le parole del Presidente della Repubblica
DISCORSO MATTARELLA 25 APRILE 2020 – L’unità del popolo italiano, che nulla è mai riuscita a incrinare, è la chiave di volta per ripartire dopo l’epidemia del coronavirus, come lo fu dopo la Seconda guerra mondiale. Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella celebra, senza i tradizionali festeggiamenti, un 25 aprile d’eccezione a causa della pandemia, e chiede a tutto il Paese di attingere a energie e valori comuni per superare la “dura prova” di queste settimane. Annullata la cerimonia con le associazioni combattentistiche e partigiane così come quella in uno dei luoghi della memoria, superate ormai le polemiche sulla presenza pubblica dei rappresentanti dell’Anpi, il Capo dello Stato fa presente che il virus ci costringe a celebrare la Festa della Liberazione “nelle nostre case” e affida a un messaggio scritto le sue riflessioni. Di seguito il discorso integrale del Presidente Sergio Mattarella per le celebrazioni del 25 aprile 2020:
“Oggi celebriamo il settantacinquesimo anniversario della Liberazione, data fondatrice della nostra esperienza democratica di cui la Repubblica è presidio con la sua Costituzione”. Queste le parole del presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel messaggio in occasione delle celebrazioni del 25 aprile, Festa della Liberazione. Mattarella sottolinea anche che “la pandemia del virus che ha colpito i popoli del mondo ci costringe a celebrare questa giornata nelle nostre case”.
Dopo la Liberazione è nata “una nuova Italia e il nostro popolo, a partire da una condizione di grande sofferenza, unito intorno a valori morali e civili di portata universale, ha saputo costruire il proprio futuro”, prosegue il Presidente.
“Con tenacia, con spirito di sacrificio e senso di appartenenza alla comunità nazionale, l’Italia ha superato ostacoli che sembravano insormontabili – ricorda Mattarella nel discorso per il 25 aprile 2020 -. Le energie positive che seppero sprigionarsi in quel momento portarono alla rinascita. Il popolo italiano riprese in mano il proprio destino”. Inoltre “la ricostruzione cambiò il volto del nostro Paese e lo rese moderno, più giusto, conquistando rispetto e considerazione nel contesto internazionale, dotandosi di antidoti contro il rigenerarsi di quei germi di odio e follia che avevano nutrito la scellerata avventura nazifascista”.
“Ai familiari di ciascuna delle vittime vanno i sentimenti di partecipazione al lutto da parte della nostra comunità nazionale, così come va espressa riconoscenza a tutti coloro che si trovano in prima linea per combattere il virus e a quanti permettono il funzionamento di filiere produttive e di servizi essenziali”. Chi è impegnato nella lotta al Coronavirus, nota il Capo dello Stato “manifesta uno spirito che onora la Repubblica e rafforza la solidarietà della nostra convivenza, nel segno della continuità dei valori che hanno reso straordinario il nostro Paese”.
“Nella nostra democrazia la dialettica e il contrasto delle opinioni non hanno mai, nei decenni, incrinato l’esigenza di unità del popolo italiano, divenuta essa stessa prerogativa della nostra identità”. Per questo, spiega il Presidente della Repubblica, “avvertiamo la consapevolezza di un comune destino come una riserva etica, di straordinario valore civile e istituzionale. L’abbiamo vista manifestarsi, nel sentirsi responsabili verso la propria comunità, ogni volta che eventi dolorosi hanno messo alla prova la capacità e la volontà di ripresa dei nostri territori”.
“Insieme possiamo farcela e lo stiamo dimostrando”, le parole di Sergio Mattarella nel suo discorso per il 25 aprile 2020. “Cari concittadini, la nostra peculiarità nel saper superare le avversità deve accompagnarci anche oggi, nella dura prova di una malattia che ha spezzato tante vite – fa notare il presidente della Repubblica -. Per dedicarci al recupero di una piena sicurezza per la salute e a una azione di rilancio e di rinnovata capacità di progettazione economica e sociale. A questa impresa siamo chiamati tutti, istituzioni e cittadini, forze politiche, forze sociali ed economiche, professionisti, intellettuali, operatori di ogni settore”.
“Fare memoria della Resistenza, della lotta di Liberazione, di quelle pagine decisive della nostra storia, dei coraggiosi che vi ebbero parte, resistendo all’oppressione, rischiando per la libertà di tutti, significa ribadire i valori di libertà, giustizia e coesione sociale, che ne furono alla base, sentendoci uniti intorno al Tricolore”.
Poi il Presidente Mattarella ha parlato della Comunità europea che è nata dall’idea di cooperazione dopo le tragedie della Seconda guerra mondiale. “Nella primavera del 1945 l’Europa vide la sconfitta del nazifascismo e dei suoi seguaci – afferma il presidente della Repubblica -. L’idea di potenza, di superiorità di razza, di sopraffazione di un popolo contro l’altro, all’origine della seconda guerra mondiale, lasciò il posto a quella di cooperazione nella libertà e nella pace e, in coerenza con quella scelta, pochi anni dopo è nata la Comunità Europea”.
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