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    Il discorso di Conte in Aula al Senato: la diretta live dell’intervento del premier | Crisi di governo

    Foto: il premier Conte, l'Aula del Senato

    Le parole del presidente del Consiglio a Palazzo Madama

    Di Donato De Sena
    Pubblicato il 20 Ago. 2019 alle 14:12 Aggiornato il 20 Ago. 2019 alle 20:40

    Il discorso di Conte al Senato: la diretta live

    Oggi, martedì 20 agosto 2019, il premier Giuseppe Conte nel corso del suo discorso al Senato ha annunciato le sue dimissioni (qui il discorso integrale di Conte). Al termine dell’intervento del presidente del Consiglio, si è aperto il dibattito dei senatori. Conte nell’Aula di Palazzo Madama ha anche replicato a dibattito concluso.

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    (articolo in aggiornamento)

    Dopo il discorso con cui ha annunciato al Senato le sue dimissioni (qui il discorso integrale di Conte), il presidente del Consiglio Giuseppe Conte interviene nuovamente in Aula per rispondere al dibattito dei senatori, che si era aperto con gli interventi del ministro Matteo Salvini e del senatore del Pd Matteo Renzi. Di seguito, TPI ha seguito i passaggi salienti della sua replica.

    Conte, il discorso di replica al Senato

    Conte ha iniziato a parlare per una breve replica poco minuti dopo le 20.

    Il premier ha concluso la replica annunciando, confermando, l’intenzione di dimettersi e di rimettere il mandato nelle mani del capo dello Stato Sergio Mattarella. “Nessun problema, se ti manca il coraggio sul piano politico” di assumersi la responsabilità della crisi “non c’è problema, me l’assumo io. Questa è la conclusione, unica, obbligata, trasparente. Vi ringrazio tanto, io vado dal presidente della Repubblica”.

    Conte ha detto di volersi assumersi una responsabilità che la Lega non sarebbe intenzionata ad assumersi per “mancanza di coraggio”. Soffermandosi sul ritiro della mozione da parte del Carroccio il premier dimissionario in Aula al Senato nella sua replica ha affermato: “Non possiamo, se amiamo le istituzioni e i cittadini, affidarci a espedienti, tatticismi, giravolte verbali che faccio fatica a comprendere. Io apprezzo la coerenza logica e la linearità d’azione. Se c’è mancanza di coraggio, non vi preoccupate, me ne assumo io la responsabilità io davanti al Paese”.

    “Con la Lega non è una questione personale”, ha spiegato Conte in Aula. “Nessun ravvedimento, vorrei chiarire. E vorrei chiarire che non ho mai fatto una questione personale fra me e gli amici della Lega, fra me e il ministro Salvini, col quale ancora oggi mi fermo a fare una chiacchierata e a dirgli il mio dissenso su tante questioni”. “E a conferma che non è una questione personale – ha continuato il premier dimissionario – ho ragionato di cultura delle regole e cultura costituzionale e vi invito a considerare che il 3 giugno 2019 ho indetto una conferenza stampa. In quella conferenza stampa ho invocato il concetto di leale collaborazione”.

    Su immigrazione e sicurezza ha detto di non rinnegare nulla. “Sin dal primo incontro al Consiglio Ue  ha detto Conte – questo governo ha portato una piattaforma politica articolata su sei premesse e dieci obiettivi: vi prego date atto a questo governo di aver avuto la capacità di affrontare il tema dell’immigrazione con avvedutezza”. E ancora: “Questo governo si è reso responsabile di una politica di maggiore rigore nella consapevolezza che la strategia prima perseguita non era più efficace dal punto di vista pratico”. “Io vi invito a considerare che il decreto sicurezza bis è stato licenziato dal Cdm in una versione che ho cercato di negoziare e presentava un impianto complessivo che ancora adesso giudico più coerente rispetto alla versione finale”.

    “Non rinnego nulla delle azioni di governo”.

    Conte al Senato annuncio dimissioni e attacco a Salvini

    Conte ha annunciato le dimissioni. “Alla fine di questo dibattito mi recherò dal Presidente della Repubblica per dimettermi”. “Ora il presidente della Repubblica guiderà il Paese in questo passaggio delicato. Colgo l’occasione per ringraziarlo per il sostegno che mi ha dato”. “La decisione della Lega che ha presentato la mozione di sfiducia e ne ha chiesto l’immediata calendarizzazione oltreché le dichiarazioni e comportamenti, chiari e univoci, mi impongono di interrompere qui questa esperienza di governo”.

    “Sull’Europa occorre un rinnovato slancio di responsabilità. Il comune edificio europeo sta attraversando una fase critica alla quale non si può rispondere con un europeismo fideistico ma nemmeno con uno scetticismo disintegratore con un ritorno a sovranità nazionali chiuse e conflittuali”.

    “Ogni giovane che parte non ritorna è sconfitta a nostro Paese. È necessario orientare tutto il sistema formativa verso l’innovazione”.

    Conte nel corso delle sue comunicazioni al Senato si è rivolto anche al Movimento 5 Stelle: “Quando il presidente del Consiglio si presenta in Aula per rendere una informativa richiesta dal parlamento stesso”, come avvenuto per i presunti fondi russi alla Lega, “il rispetto delle istituzioni vorrebbe che si rimanesse in Aula ad ascoltarlo e non c’è ragione che giustifichi l’allontanamento”.

    “La crisi in atto compromette l’azione di questo governo che qui si arresta”.

    E ancora a Salvini: “Chi ha compiti di responsabilità dovrebbe evitare di accostare agli slogan politici i simboli religiosi. Sono episodi di incoscienza religiosa che rischiano di offendere il sentimento dei credenti e di oscurare il principio di laicità alla base dello Stato moderno”.

    Nel suo discorso Conte si è anche rivolto anche direttamente a Salvini, dopo averlo già criticato in precedenza: “Se tu avessi mostrato cultura delle regole l’intera azione di governo ne avrebbe tratto giovamento. Ci sono stati molti episodi che riservatamente e pubblicamente ti ho fatto notare, come ad esempio ti avevo detto di indicarmi i delegati della Lega per i lavori per approntare la finanziaria ma ho atteso due mesi”. E poi: “Se avessi accettato di venire qui al Senato per riferire sulla vicenda russa che oggettivamente merita di essere chiarita anche per i riflessi sul piano internazionale…”. In coincidenza dei più importanti Consigli europei non sei riuscito a contenere la foga comunicativa creando un controcanto politico che ha generato confusione”.

    “Non abbiamo bisogno di persone e uomini con pieni poteri, ma che abbiano cultura istituzionale e senso di responsabilità”. “Le crisi di governo, nel nostro ordinamento, non si affrontano e regolano nelle piazze ma nel Parlamento. In secondo luogo, il principio dei pesi e contrappesi è fondamentale perché sia garantito l’equilibrio del nostro sistema e siano precluse vie autoritarie”.

    “Il Paese ha urgente bisogno che siano completate le misure per favorire la crescita economica e gli investimenti. Abbiamo predisposto vari strumenti che con questa incertezza rischia di non essere valorizzati. Caro ministro dell’Interno, promuovendo questa crisi di governo ti sei assunto una grande responsabilità di fronte al Paese. Ti ho sentito chiedere ‘pieni poteri’ e invocare le piazze a tuo sostegno, questa tua concezione mi preoccupa”.

    “La verità è che all’indomani del voto europeo, Salvini ha posto in essere un’operazione di distacco e pretesto per lasciare il governo: questa decisione tuttavia ha compromesso lavoro legge di bilancio”.

    Nel corso del suo intervento Conte si è rivolto al partito di Salvini: “Amici della Lega, avete tentato di comunicare l’idea del governo dei No e, così, avete macchiato 14 mesi di intensa attività di governo pur di alimentare questa grancassa mediatica. Così, avete offeso non solo il mio impegno personale, e passi, ma anche la costante dedizione dei ministri”. E poi: “Avete offuscato la miriade di iniziative come il rilancio per il Sud. Ricordo ad esempio che ora abbiamo un solo piano tariffario per le autostrade, la riforma dello sport, l’assegnazione delle olimpiadi invernali, questo è un governo che ha lavorato intensamente sino all’ultimo giorno altro che governo dei no”. Dicendo che è stato il governo dei ‘no’, “avete offeso la verità dei fatti, avete oscurato le misure per rafforzare la sicurezza dei cittadini, le norme anticorruzione, il codice rosso” e “avete calpestato le misure di protezione sociale che, insieme, abbiamo adottato”, come “quota cento e reddito di cittadinanza” oltre alle norme in favore dei risparmiatori truffati dalle banche.

    “Questo governo è nato per intercettare l’insoddisfazione dei cittadini, che avevano manifestato un desiderio di cambio di passo, che ora viene bruscamente interrotto”.

    “Aprire la crisi in pieno agosto per un’esperienza di governo giudicata limitativa da chi ha rivendicato pieni poteri e la scelta di rinviare fino ad oggi la decisione presa da tempo è un gesto di imprudenza istituzionale irriguardoso per il Parlamento e portando il paese in un vorticosa spirale di incertezza politica e finanziaria”.

    “Questa decisione è stata annunciata subito dopo aver incassato la fiducia sul dl sicurezza bis, con una coincidenza elettorale che suggerisce opportunismo politico”.

    “Il ministro dell’Interno ha inseguito interessi perdonali e di partito. Pienamente legittimo per formazione politica mirare a incrementare consenso elettorale. Quando una parte politica si basa solo su convenienze elettorale finisce per compromettere interesse nazionali. Far votare i cittadini è essenza democrazia. Sollecitare i cittadini a votare ogni anno è irresponsabile. Le scelte compiute da ministro interno rivelano scarsa sensibilità istituzionale”.

    “Quando si assumono così rilevanti incarichi istituzionali e dando il via del governo del cambiamento si assumo precisi doveri verso i cittadini e verso lo Stato”.

    “Far votare i cittadini è l’essenza della democrazia, sollecitarli a votare ogni anno è irresponsabile”.

    All’inizio del suo intervento Conte ha spiegato di intervenire in Aula per il rispetto delle regole e per una questione di chiarezza. “Ho chiesto di intervenire per riferire sulla crisi di governo innescata dalle dichiarazioni del ministro dell’interno e leader di una delle due forza di maggioranza”, sono state le parole del premier in Aula al Senato.

    “I tempi di questa decisione – ha continuato parlando della crisi di governo scatenata da Salvini – espongono a gravi rischi il nostro Paese”.

    Questo passaggio, ha affermato Conte, “merita di essere chiarito in un pubblico dibattito che consenta trasparenza e assunzione di responsabilità da parte di tutti i protagonisti della crisi. Io ho garantito che questa sarebbe stata un’esperienza di governo all’insegna della trasparenza e del cambiamento e non posso permettere che questo passaggio possa consumarsi a mezzo di conciliaboli riservati, comunicazioni rilasciate sui social o per strada”.

    “Ho sempre limpidamente sostenuto che in caso interruzione anticipata dell’azione di governo sarei tornato qui dove inizialmente ho raccolto la fiducia. E’ un’iniziativa nata non dal vezzo di un giurista o da un moto di orgogli, ma dalla convinzione che il confronto in quest’aula sia lo strumento più efficace per il funzionamento della democrazia”.

    “Con i tempi di questa crisi si mette il Paese a rischio di ritrovarsi in esercizio provvisorio. Questo è altamente probabile”.

    “La decisione di innescare la crisi è irresponsabile. Per questa via il ministro dell’interno ha mostrato di seguire interessi personali e di partito”.

    “Questa crisi interviene in un momento delicato dell’interlocuzione con le istituzioni Ue. In questi giorni si stanno per concludere le trattativa per i commissari e io mi sono adoperato per garantire all’Italia un ruolo centrale. È evidente che l’Italia corre il rischio di partecipare a questa trattativa in condizioni di oggettiva debolezza”.

    “Il nuovo governo avrebbe difficoltà nel contrastare l’aumento dell’Iva e sarebbe esposto agli sbalzi dello spread”.

    Conte è arrivato al Senato per le sue comunicazioni pochi minuti prima delle ore 15 (in questo articolo abbiamo spiegato dove seguire il discorso del premier in streaming online e in diretta tv). A dieci minuti dall’inizio delle comunicazioni del presidente del Coniglio i membri del governo del M5S hanno occupato tutti i posti ai banchi del governo nell’Aula del Senato, lasciando libera solo la sedia del premier. L’intento è chiaro: non far accomodare ai banchi del governo nessuno dei ministri della Lega, i quali sono apparsi spaesati, non sapendo dove sedersi.

    Foto: i banchi del governo prima dell’intervento di Conte

    Mentre entrava a Palazzo Madama il premier Conte ha avuto anche modo di fare una battuta con i giornalisti. “Come state? Vi vedo in forma”, detto il premier rivolgendosi ai cronisti. Il capo del governo è entrato quindi nella sala del governo del Senato.

    Dopo l’intervento del premier Conte in Aula al Senato è previsto il dibattito in Aula.

    Il discorso di Conte al Senato: come siamo arrivati fin qui

    Il premier, come previsto dal calendario di Palazzo Madama, è atteso per le ore 15 per rispondere alla sostanziale sfiducia arrivata dalla Lega. Il premier potrebbe annunciare un passo indietro e comunicare l’intenzione di salire al Quirinale dal presidente della Repubblica, dando le dimissioni senza attendere un voto dell’assemblea, o sottoporsi al giudizio dei senatori (con una mozione di sfiducia della Lega o una risoluzione del Movimento 5 Stelle). (qui tutte le date sulla crisi di governo e gli scenari)

    Alla vigilia del discorso di Conte al Senato sono circolate molte ipotesi sul contenuto dell’intervento. La previsione più frequente è stata quella di un duro attacco del presidente del Consiglio rivolto al suo vice e ministro dell’Interno Salvini, artefice nei primi giorni di agosto della crisi di governo e di uno strappo poi divenuto insanabile.

    Secondo i retroscena pubblicati da alcuni dei principali quotidiani italiani il premier, sentendosi tradito dal ministro dell’Interno, sarebbe intenzionato a fargli pagare un prezzo alto per la spaccatura generata che ha di fatto messo fine a un’esperienza di governo che aveva portato alla realizzazione di diversi punti del programma comune, il contratto siglato 14 mesi fa: dal reddito di cittadinanza alla riforma della legge Fornero con quota 100, dal decreto Spazzacorrotti alle norme sull’immigrazione del decreto Sicurezza e del Sicurezza Bis.

    Conte potrebbe attaccare Salvini anche elencando promesse comuni che non potranno più, con la caduta del governo gialloverde, essere portate a compimento: dal taglio del numero dei parlamentari alla riforma della giustizia, dal salario minimo alla flat tax. Tutto per scaricare al massimo le responsabilità della fine dell’esecutivo “del cambiamento” sul leader della Lega.

    Gli scenari dopo il discorso di Conte al Senato

    Per quanto riguarda gli scenari previsti per il dopo discorso di Conte al Senato, l’ipotesi che sembra più concreta è quella di un nuovo governo istituzionale, di larghe intese, sostenuto dal Movimento 5 Stelle e dalla maggior parte delle forze che si oppongono oggi all’esecutivo gialloverde. Scongiurato il rischio di elezioni anticipate ad ottobre, quelle fortemente cercate proprio dal Salvini e dalla Lega, potrebbe avere spazio una vasta coalizione composta da M5S, Pd, Leu e +Europa. Le trattative continuano. Non resta che attendere.

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