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    Informativa di Conte in Parlamento: “Il governo non ha mai improvvisato in solitaria, valutare riapertura asili nido e centri estivi”

    Il premier Giuseppe Conte (Credits: ANSA / FABIO FRUSTACI)

    Al presidente del Consiglio ultimatum di Matteo Renzi: "Se lei sceglierà il populismo Italia Viva non sarà più al suo fianco"

    Di Niccolò Di Francesco
    Pubblicato il 30 Apr. 2020 alle 09:37 Aggiornato il 30 Apr. 2020 alle 16:22

    Discorso Conte Camera Senato 30 aprile 2020: diretta LIVE | Informativa

    Oggi, giovedì 30 aprile 2020, il premier Giuseppe Conte ha tenuto un’informativa prima alla Camera e successivamente al Senato sull’emergenza Coronavirus e sulle nuove norme previste nel Dpcm, che danno il via alla cosiddetta fase 2. Il presidente del Consiglio ha sottolieato che “il governo non ha mai improvvisato in solitaria”, ha aperto ad alcune possibili riaperture differenziate su base regionali a maggio e ha detto che “occorre valutare riapertura asili nido e centri estivi”. Durante le repliche al discorsi di Conte in Senato, Matteo Renzi ha lanciato un ultimatum al governo: “Se lei sceglierà il populismo Italia Viva non sarà più al suo fianco”, ha detto.

    Discorso Conte, la diretta live al Senato

    Dopo l’intervento alla Camera, intorno alle 13,45 il premier ha iniziato l’informativa al Senato. “Ringrazio le parti sociali che hanno pensato al bene dell’Italia”, lasciando da parte considerazioni “corporativistiche”, ha detto Conte. “Il Governo ha operato una scelta. Ha deciso di allentare le misure che avevano determinato l’arresto di molte filiere produttive. Ha scelto di ripartire dal lavoro, ovviamente nel presupposto che siano adottate tutte le misure di sicurezza sulla base di protocolli rigorosi, ai quali anche il governo ha contribuito insieme al Comitato tecnico scientifico e tutte le parti sociali, perché sono stati condivisi, lo sottolineo, dalle organizzazioni sindacali e dalle organizzazioni datoriali”.

    Una riapertura immediata, ha sottolineato Conte, porterebbe a un “innalzamento incontrollato” dei contagi. Sullo strumento del Dpcm il premier ha dichiarato: “Non mi sfugge la portata dei rilievi delle obiezioni che mi sono state mosse con riguardo al principio della riserva di legge, ritengo tuttavia che questi presidi di garanzia non siano stati affievoliti nella loro portata. Ricordo in particolar modo che è stato dichiarato lo stato di emergenza. La pandemia non è un evento come un terremoto o un’alluvione”, ha spiegato Conte. “è un processo che ha bisogno di aggiustamenti continui, quindi bisogna essere più elastici sul tipo di provvedimenti adottati. Ero ben consapevole delle limitazioni che ho posto ai diritti dei cittadini ogni volta che ho firmato un provvedimento, ma in scienza e coscienza ritengo di aver tutelato interessi primari e ritengo ingiusta l’accusa di aver deliberatamente compresso le attività fondamentali”.

    Renzi contro Conte in Senato: “Se sceglierà il populismo Italia Viva non sarà più al suo fianco”

    “Il suo intervento, presidente Conte, esige risposte in nome della libertà e della verità: gli italiani per l’emergenza sanitaria sono in uno stato che ricorda gli arresti domiciliari”, ha detto Renzi intervenendo dopo l’informativa del premier. “Non ne usciamo con un paternalismo populista o una visione priva di politica. Ciò che lei ha detto sull’analisi economica è ampiamente condivisibile”, ha proseguito Matteo Renzi. “Ma nessuno le ha chiesto di riaprire tutto. Chi lo dicesse andrebbe ricoverato. Ma davanti a questa emergenza incredibile non possiamo delegare tutto alla comunità scientifica. Questo Paese negli ultimi 30 anni si è fermato ed ha abdicato alle proprie responsabilità. Non possiamo chiedere a un virologo come combattere la disoccupazione. Per quanto riguarda la questione del rispetto costituzionale, Renzi si è richiamato alla presidente della Corte costituzionale Marta Cartabia, che ha definito la Costituzione la “bussola” in questo momento di difficoltà. “Non può essere un Dpcm a decidere se l’amicizia è un rapporto stabile o meno”, ha detto il senatore. “Quando ha presentato l’ultimo Dpcm lei ha detto 11 volte nel suo discorso ‘consentiamo’, ma lei non consente la libertà, lei la riconosce. Rivendico in quest’aula di aver creato un nuovo governo quando il senatore Salvini chiedeva pieni poteri: non li abbiamo tolti a lui per darli a un altro”. Renzi ha concluso il suo intervento dicendo: “Se lei sceglierà il populismo Italia Viva non sarà più al suo fianco, se sceglierà la via della politica la aspetteremo là”.

    Conte alla Camera: “Valutare riapertura asili nido e centri estivi”

    Il discorso del premier Conte ha subito dei ritardi perché le forze di opposizione stanno protestando in quanto Conte non indossa la mascherina in aula. Il presidente del Consiglio è stato interrotto più volte dai deputati del centrodestra che hanno urlato: “mascherina, mascherina”, costringendo il presidente della Camera Roberto Fico a sospendere la seduta per cinque minuti. Una volta ripresa la seduta, il premier ha potuto iniziare il suo discorso. Di seguito le sue parole:

    “Le misure fin qui adottate sono frutto di un accurato bilanciamento, di tutti gli interessi, buona parte di rango costituzionale. Tutte le misure sono state prese in concerto con le parti sociali, gli enti locali. Il governo non ha mai improvvisato alcunché. Imperativo categorico per un governo chiamato a proteggere la salute e la vita stessa dei cittadini non può non ascoltare le raccomandazioni di qualificati esponenti del mondo scientifico. In un recente rapporto del comitato tecnico-scientifico, che non è segreto e che verrà illustrato dal presidente dell’Iss in tarda mattinata, viene stimato che la riapertura di tutte le attività a partire del 4 maggio porterebbe a un aumento esponenziale dei contagi. R con 0 ad oggi è tra lo 0,5 e lo 0,7: se questo tasso tornasse di poco sopra 1 potrebbe portare al collasso delle terapie intensive. Ne consegue quindi che il principio di precauzione deve guidarci in questa fase. Il contenimento è una misura giusta e necessaria per garantire la salute dei cittadini e serve anche per far ripartire la nostra economia.

    Secondo gli esperti sono quattro le principali di contagio: contatti familiari, da cui provengono un quarto dei contagi, la scuola, i luoghi di lavoro e le relazioni di comunità. Per questa ragione il governo ha deciso di allentare le misure che hanno delineato l’arresto di molte filiere produttive. Si riparte dal lavoro, quindi, ma non da socialità. La data del 4 maggio segna l’inizio della fase 2, un primo passo necessario per tanti cittadini, lavoratori e imprenditori affinché tutti possano ritornare a una graduale normalità, tenendo conto che questa fase sarà di convivenza con il virus. Siamo ancora dentro la pandemia, che fino ad ora ha provocato 27mila morti. Se oggi la violenza dell’epidemia mostra i primi segnali di riduzione lo dobbiamo agli sforzi dei cittadini, dai medici, gli infermieri, le forze dell’ordine. Per questo non possiamo permetterci che questi sforzi risultino vani. Qualsiasi atteggiamento ondivago come passare dal “chiudiamo tutto” all'”apriamo tutto” rischierebbero di vanificare gli sforzi fatti fin qui. Il governo non può assicurare il ritorno immediato alla normalità della vita precedente. Il virus sta continuando a circolare nella nostra comunità con 105mila casi di positività senza considerare gli asintomatici che probabilmente sono anche di più.

    Sarebbe semplice dal punto di vista del consenso riaprire tutto. La graduale riapetura richiede un attento monitoraggio in base a tre fattori: verifica grado di saturazione ospedaliero, monitoraggio andamento epidemia attraverso test e la disponibilità dei dispositivi di sicurezza. L’app Immuni sarà installata su base volontaria e i dati saranno a disposizione del ministero della Salute. La piattaforma dovrà operare nel nostro territorio nazionale, l’app non raccoglierà nessun dato di geolocalizzazione e utilizzerà codici che non permetterà di risalire ai dati dell’utente. Nel mese di maggio, inoltre, partiremo con i test seriologici il che ci consentirà di avere un quadro più chiaro sul reale impatto del Covid-19 nel nostro Paese. Dovremo essere pronti se e laddove necessario a intervenire in maniera tempestiva la dove si verificassero nuovi contagi, adottando se necessario anche nuove misure restrittive, ma circoscritte.

    Le attività potranno essere riaperte anche in base a decisioni regionali ma su iniziative precise. Ricordo che iniziative di enti locali che portino a misure meno restrittive non sono possibili. Sono da considerarsi a tutti gli effetti di legge illegittimi. La scelta del governo non è stata timida e coinvolge a partire dal 4 maggio circa 4 milioni di italiani che torneranno a spostarsi per lavoro. Le aperture sono state inevitabilmente più contenute e limitate alle prossime due settimane al termine delle quali avremo più chiaro il quadro sanitario. Dal 4 maggio ci si potrà muovere all’interno della propria regione anche per andare i propri cari, si potrà fare attività sportiva anche lontano dalla propria abitazione, gli atleti potranno tornare ad allenarsi. Se i contagi non saliranno, si procederà alla riapertura del commercio al dettaglio.

    Guardiamo con apprensione anche al mondo dello spettacolo, della musica, del cinema. Siamo disponibili a lavorare con tutti. Poi c’è il settore del turismo, che sarà uno dei più colpiti. Stiamo lavorando per definire i protocolli specifici e necessari per la riapertura di attività come parrucchieri e ristoranti. Se l’epidemia persiste, il Pil nel 2020 registrerà -10,4 per cento. Stiamo studiando nuove forme di protezione sociale di cui il Paese avrà bisogno. Non possiamo permettere che l’emergenza sanitaria ed economica possa aggravare l’emergenza sociale. Il governo non intende lasciare indietro nessuno. Nel dl anche un riconoscimento per le aree più colpite dal virus. Complessivamente verranno destinati 15 miliardi alle imprese. Cercheremo di favorire il turismo interno attraverso un incentivo alle famiglie sotto un certo reddito sotto forma di bonus da spendere in strutture ricettive del Paese. Saranno anche eliminati gli aumenti dell’Iva previsti per il 2021.

    Non possiamo ignorare la sofferenza dei ragazzi e ragazze e dei bambini. Se le mura domestiche sono per molti un luogo di amore, per altri possono peggiorare le situazioni più a rischio. Ed è per questo che il governo intende dedicare alle famiglie grande considerazione. Occuparsi di loro, significa occuparsi del futuro della nostra Patria. Abbiamo coinvolto gli enti locali per tutelare il diritto anche al gioco, all’attività motoria dei minori senza compromettere le norme di distanziamento sociale che dovranno essere mantenute anche dopo l’allentamento delle misure. Occorrerà valutare la possibile riapertura, in modalità sperimentale, di nidi e scuole dell’infanzia, oltre ai centri estivi e ad altre attività ludiche ed educative destinate a nostri bambini. Una specifica attenzione dovrà essere riservata anche al tema della disabilità.

    C’è urgenza di riattivare investimenti pubblici e privati. Stiamo pensando a una grande semplificazione degli iter per le opere. Vi sarà uno sconto del quasi 100% sui lavori di riqualificazione ambientale. Sullo strumento del Dpcm non mi sfugge la portata dei rilievi che sono stati rimossi sul principio di legalità. Ritengo però che quegli strumenti non siano stati violati. Lo scorso gennaio è stato rilevato lo stato di emergenza nazionale, che ritiene giustificata la misura dei decreti straordinari. Una pandemia come quella che stiamo vivendo non è un fatto che si verifica una volta per tutte come i terremoti o le alluvioni. Il diritto costituzionale è equilibrio tra rapporti tra poteri quando come in questa emergenza sono in gioco il diritto alla vita e alla salute, le scelte per quanto tragiche diventano addirittura obbligate. Il governo sarà sempre molto attento ai contributi che le camere vorranno portare. Lo sarà ancora di più in questa fase. Alcune aziende specializzate hanno segnalato come il valore reputazionale all’estero sia cresciuto notevolmente. L’immagine dell’Italia è cresciuta, percepita come migliore, ma questo non è tanto merito del governo, è merito dei cittadini italiani. Dobbiamo ringraziare i cittadini per i sacrifici fatti. Se siamo riusciti a piegare la curva del contagio è tutto merito loro. Nessuna previsione scientifica può spingersi a predire con sicurezza R con 0 delle prossime settimane. Ma io sono fiducioso”.

    Conte a Bergamo sulla mancata zona rossa: “Abbiamo deciso con esperti, contagio era già diffuso”

    L’informativa di Conte a Camera e Senato: le anticipazioni

    Il premier parlerà alle Camere per spiegare come l’esecutivo intende gestire la fase 2 dell’emergenza Coronavirus, ma anche per difendere le sue scelte, giudicate troppo timide da alcuni. Il presidente del Consiglio, inoltre, dovrebbe anche rispondere a chi giudica illegittimi i provvedimenti adottati dall’esecutivo tramite i Dpcm, “aiutato” anche dalla sponda del Quirinale che non rileva incostituzionalità nei decreti della presidenza del Consiglio. Conte, quindi, sottolineerà l’assoluto rispetto della Costituzione da parte del governo e cercherà di raccontare, meglio di quanto fatto nella conferenza stampa di domenica 26 aprile, le scelte adottate dall’esecutivo per gestire la fase 2 dell’emergenza Covid-19.

    Quella di Conte sarà una sorta di operazione-verità in cui spiegherà di aver concesso già moltissimo, vista la curva del contagio che continua si a scendere ma anche a rivelare numerosi casi di contagio e soprattutto morti. A sostegno delle sue decisioni, il presidente del Consiglio illustrerà anche le simulazioni elaborate nei giorni scorsi dal comitato tecnico-scientifico che mettono in guardia l’esecutivo sul rischio di riaprire tutto e subito. Il discorso di Conte si terrà in un Parlamento che da ieri sera è stato occupato dai deputati e i senatori della Lega, incluso il leader Matteo Salvini, i quali hanno dichiarato che presidieranno le aule di Camera e Senato finché Conte non “darà risposte agli italiani”.

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