Dopo la firma del contratto di governo tra le due forze di maggioranza, Lega e Movimento Cinque Stelle, alcuni commentatori avevano già fatto notare l’assenza nel programma di importanti temi, come la cultura, l’istruzione e i diritti civili.
In seguito all’insediamento del nuovo governo, l’Associazione Luca Coscioni, in prima fila per la libertà scientifica e la ricerca, ha deciso di convocare il suo Consiglio generale che si è riunito il 12 giugno presso l’Hotel Nazionale in Roma, per svolgere un dibattito sui temi delle libertà civili e della ricerca scientifica nella nuova legislatura.
Ecco i nove punti sottolineati dall’Associazione Luca Coscioni:
1. aggiornamento annuale dei livelli essenziali di assistenza e del nomenclatore tariffario degli ausili e delle protesi con relative tariffe;
2. adempimenti di governo sulle disposizioni anticipate di trattamento – decreto entro il 30 giugno;
3. riforme per una sanità che rispetti il principio di equità nell’accesso alle cure;
4. modifiche della legge 40 sulla fecondazione assistita, e in particolare: ricerca sugli embrioni non idonei per una gravidanza, donazione per finalità di riproduttive di blastocisti in sovrannumero;
5. disabilità: a partire dalla piena applicazione della Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità, alla rimozione delle barriere architettoniche con politiche idonee per la una vita indipendente;
6. finanziamenti alla ricerca, promozione del metodo e della cultura scientifica;
7. accesso delle Università ai bandi europei di ricerca sulle malattie rare;
8. implicazioni della normativa privacy anche nell’ambito della ricerca;
9. calendarizzazione delle proposte di legge iniziativa popolare promosse dall’Associazione e depositate alla Camera relative alla regolamentazione dell’eutanasia e la legalizzazione della cannabis per tutti i fini e la depenalizzazione dell’uso e possesso personale degli stupefacenti illegali.
L’Associazione Luca Coscioni fa inoltre sapere che in vista del rinnovo del Consiglio di Amministrazione della RAI, ha deciso di sostenere l’auto-candidatura di Carlo Troilo, giornalista e segretario Consigliere dell’associazione, perché “da giornalista professionista e militante della libertà di stampa e dei diritti umani, da sempre si preoccupa della laicità dello Stato – e quindi della politica – e che persegue occasioni di confronto e contraddittorio su temi gesuiticamente denominati come ‘sensibili'”.
Leggi l'articolo originale su TPI.it