Diego Fusaro contro le sardine
In diretta su Radio Radio Diego Fusaro attacca il movimento delle sardine, nato come opposizione a Salvini, che da poco meno di una settimana sta scuotendo le piazze italiane, diventando già popolarissimo.
“Sarebbe stato interessante se le sardine avessero emulato le giubbe gialle galliche e avessero lottato per i diritti sociali e il lavoro e contro il classismo globalista. E invece no, abbiamo assistito con le sardine alla solita logora lotta antifascista in assenza di fascismo, dove naturalmente il fascista è stato incondizionatamente identificato con Matteo Salvini e col suo movimento politico”, dice Fusaro.
Fusaro sostiene che Salvini non è il redentore della patria, anzi il liberismo della Lega è un ostacolo alla redenzione dell’Italia, dice Salvini. “Il nemico principale oggi non è la Lega di Salvini ma quelle forze liberiste e cosmopolite che fingono di contrastare il liberismo della Lega perché in realtà sono al gradino superiore del capitalismo e del suo sviluppo che è quello del cosmopolitismo liberista. Paradossalmente dunque le sardine hanno criticato Salvini e la Lega senza dire nulla contro il cosmopolitismo liberista e contro il manganello invisibile, o forse arcobalenico che quotidianamente percuote le classi lavoratrici d’Europa in nome del ‘più globalizzazione, più Ue’. Contro questo non si è assistito a nessuna presa di posizione, curioso davvero se consideriamo che le sardine si dichiarano antifasciste e non dicono nulla contro l’unica vera forma di violenza che oggi sta attraversando l’occidente e che si chiama mercato deregolamentato”.
“Le sardine non si sono identificate in personaggi simbolo della lotta di classe, no, il loro riferimento è stata Liliana Segre, ancora una volta pateticamente strumentalizzata”, dice Fusaro.
“Con le sardine ci troviamo purtroppo al cospetto dell’ennesima protesta organica al sistema e non contro il sistema. Un dissenso che finge di dissentire ma che in realtà dissentendo garantisce la tenuta dell’ordine sistemico”, sostiene ancora Fusaro.
E poi conclude: “Se le sardine si fossero poste come un movimento sovranista e populista dal basso contro l’élite cosmopolita del lavoro e dei diritti sociali oggi saremmo sicuramente al loro fianco. E invece sono una figura di puro completamento dei rapporti di forza dominanti della global class cosmopolita”.
Leggi anche:
Leggi l'articolo originale su TPI.it