“Gli steward del San Paolo sono i miei eroi”, così l’ex M5S Luigi Di Maio nel corso dell’intervista a In Onda a commento di un filmato in cui si parlava anche dei suoi esordi allo stadio San Paolo di Napoli. “Mi dispiace la storia della battuta sugli steward – ha detto il ministro degli Esteri riferendosi a uno stralcio del video in cui Silvio Berlusconi evocava il suo passato – perché in questo Paese, in Italia, ci sono un mare di ragazzi che fanno questo lavoro, quando si chiamano queste professioni in tono dispregiativo, non è giusto. Loro sono i miei eroi perché ogni giorno si spaccano la schiena per portare gli stipendi a casa”.
Nell’intervista l’attuale leader di “Impegno Civico”, fondato dopo la scissione dal M5S, ha anche commentato le parole di Alessandro Di Battista, che lo ha definito “ducetto”. “Io un ducetto? Li iscrivo tutti in questo grande partito degli odiatori e pure un po’ dei bulletti”, ha detto il ministro. “È fantastico fare così. Tu ti ritrai, non ti ricandidi, attacchi tutti e scompari. Va benissimo, è un diritto sacrosanto”. Di Maio ha poi sottolineato di essere d’accordo con l’ex deputato su una cosa, e cioè che il Movimento di oggi “non è più quello che abbiamo fondato”.