Manovra, Di Maio: “Gli 8 milioni di Radio Radicale? Diamoli ai terremotati”
Il capo politico M5S Luigi Di Maio torna all’attacco di Radio Radicale e si riapre la polemica. In manovra “ci sono di nuovo otto milioni di euro l’anno per tre anni per Radio Radicale, che ha già ricevuto milioni di contributi dallo Stato”, ha detto il ministro degli Esteri a margine della sua informativa al Senato sulla Siria. “Quegli otto milioni diamoli ai terremotati, alle persone colpite dal sisma. Sarà uno dei nodi che scioglieremo al vertice di oggi”.
La proposta è stata rilanciata dal Blog delle stelle, che ha aperto una sorta di sondaggio sui social: “Invece che a Radio Radicale, quei 24 milioni di euro diteci voi a chi li volete destinare?”, chiedono i Cinque Stelle agli utenti. “Utilizzate l’hashtag #24milioniper per fare sapere a noi, ma soprattutto a chi voterà questa porcata, come volete che vengano spesi i vostri soldi. C’è solo l’imbarazzo della scelta e, destinare questi soldi a una radio privata, per noi, non è un’opzione. È un’offesa per chi di questi soldi ha davvero bisogno!”.
Immediata la reazioni delle altre forze politiche, incluso il Pd, che insieme al Movimento Cinque Stelle è parte della maggioranza di governo.
“Le dichiarazioni di Di Maio su Radio Radicale sono vergognose”, ha detto il senatore Pd Roberto Rampi. “I temi vanno affrontati con serietà e non si mischiano temi come quelli del diritto alla conoscenza e del pluralismo dell’informazione a quelli della vita e della sofferenza di persone come i terremotati, che non possono e non devono ogni volta essere strumentalizzate in modo becero per pura propaganda politica di fazione”.
“Il ministro Di Maio ha molte questioni importanti di cui occuparsi e a cui farebbe bene dedicarsi interamente, lasciando a chi ha le competenze seguire altri temi”, conclude il parlamentare dem.
Anche la Federazione Nazionale della Stampa Italiana (Fnsi) ha preso posizione contro le parole di Di Maio. “Ancora una volta il ministro Luigi Di Maio si scaglia contro Radio Radicale e il pluralismo dell’informazione”, affermano in una nota, Raffaele Lorusso e Giuseppe Giulietti, segretario generale e presidente della Fnsi.
“Ci auguriamo che anche questo attacco venga respinto dal governo e dal Parlamento e che i fondi vengano assicurati a Radio Radicale e a tutte le voci delle minoranze e delle differenze. È in gioco il diritto dei cittadini ad essere informati”. Nella nota la Fnsi precisa anche che si tratta de “l’ennesima sortita è un attacco all’articolo 21 della Costituzione, la cui importanza è stata sottolineata più volte dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella”.
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