Luigi Di Maio nella mattinata di mercoledì 22 gennaio presenterà le proprie dimissioni da capo politico del Movimento Cinque Stelle.
La voce ha iniziato a circolare con insistenza dal pomeriggio di ieri nei palazzi del governo. La decisione dovrebbe essere annunciata in un vertice con lo stato maggiore pentastellato convocato alle ore 10 di oggi a Palazzo Chigi.
Alla base della decisione di Di Maio ci sarebbero la crisi di consenso nel Movimento, i continui attacchi sulla debolezza della sua leadership ricevuti dai dissidenti negli ultimi mesi, ma anche la probabile debacle alle elezioni regionali in Emilia Romagna e Calabria di domenica 26 gennaio.
“Resto alla Farnesina, ma è il momento di un passo indietro dal partito. Sono stanco, esausto, deluso, incazzato”, avrebbe detto Di Maio ai suoi.
I retroscena giornalistici raccontano di un Beppe Grillo che avrebbe ammesso che “qualcosa si è rotto” e che ormai è “inutile provare a nasconderlo”.
Sono arrivate anche le prime reazioni degli esponenti di punta del Partito Democratico. “Andiamo avanti, nessuno tra loro vuole far cadere l’esecutivo. Per andare dove, tra l’altro?”, ha detto Franceschini ai membri del partito.
“Di Maio si dimette? Non mi fa piacere”, è stato il commento di Zingaretti.
Il tema principale riguarda gli scenari futuri. Le dimissioni di Di Maio potrebbero essere una mossa tattica fatta in vista degli Stati generali del Movimento Cinque Stelle che si terranno dal 13 al 15 marzo. Il ministro degli Esteri punterebbe, in quell’occasione, a riprendersi il Movimento.
Fino al 13 marzo, intanto, il reggente del M5s sarà Vito Crimi.
C’è però chi prefigura uno scenario ben diverso. Le dimissioni di Di Maio potrebbero essere infatti il preludio a una scissione nel Movimento Cinque Stelle. Se accadesse, ciò sancirebbe con ogni probabilità la fine dell’esperienza di governo tra PD e M5s.
Il chiodo nella bara potrebbe essere messo dall’eventuale vittoria della Lega e di Lucia Borgonzoni alle elezioni in Emilia Romagna. Di Maio, insomma, starebbe preparando il terreno per una nuova fase politica.
Il premier Giuseppe Conte, però, ha già rassicurato tutti sul fatto che l’esecutivo andrà avanti.
Al momento i successori più probabili per la leadership sembrano essere Alessandro Di Battista, Stefano Patuanelli e Roberta Lombardi.