Di Maio a Di Martedì: “Salvini mi ha mandato questo sms prima di rompere: ‘vedi che Conte ti deve dire una cosa…’”
Luigi Di Maio, reduce da una lunga giornata al Senato, dove è stata votata la fiducia al governo Conte, torna a parlare alla trasmissione di La7, Di Martedì. “Oggi abbiamo ottenuto la fiducia del Parlamento, ora con i fatti dobbiamo ottenere la fiducia degli italiani, che è la cosa che mi sta a cuore”, ha affermato il neo ministro degli Esteri Luigi Di Maio.
Di Maio inizia l’intervista con Giovanni Floris, ricostruendo quello che ha portato alla crisi di governo. “Ho assistito ad una crisi di governo surreale, hanno creduto di andare al voto, ora accampano scuse, citando il colloquio tra Merkel e Conte, che è avvenuto a febbraio”. Di Maio sostiene che la Lega ha dimostrato di non essere più affidabile, provocando la crisi di governo.
“Dopo le Europee ho detto alla Lega: ‘avete vinto le Europee, prendete il commissario e andate a cambiare l’Europa’. Secondo: ‘visto che avete a cuore la flat tax e ci accusate di non volerla fare, prendete il ministero dell’Economia’. Sapete che è successo? Mi sono sentito come quello fermo al semaforo rosso che viene tamponato da uno che poi scende e dice: ‘è colpa tua perché hai frenato di colpo’, ‘ma se ero fermo’; ‘allora non ti funzionavano gli stop’, ‘ma ero fermo!’, ha detto Di Maio.
“Mai dire mai nella vita, ma ci ho pensato bene, ho rifiutato la carica di premier questo Paese…”, ha proseguito poi Di Maio.
“Salvini mi ha mandato il seguente sms prima di rompere: ‘vedi che Giuseppe Conte ti deve dire una cosa…”, ha detto Di Maio a La 7. E ha raccontato il modo in cui, all’improvviso, Salvini ha deciso da un giorno all’altro di interrompere l’esperienza di governo.
Luigi Di Maio e il cambio di rotta sul Pd
“Sul partito democratico ero uno dei più scettici, avevo parlato di andare il voto. Poi mi sono consultato con il Movimento, anche con Grillo, l’abbiamo messo al voto, l’80 per cento degli iscritti ha votato a favore del nuovo governo. Poi quando mi sono seduto al tavolo con il Pd mi ha stupito positivamente che eravamo d’accordo su temi come il salario minimo e i temi ambientali. Senza essere di destra e di sinistra, può iniziare un nuovo percorso”, ha detto Di Maio a Di Martedì.
E lancia una stoccata indiretta a Salvini: “Sono contento di un prefetto, senza i social, al ministero degli Interni”.
Le priorità del governo, secondo Di Maio
“Bisogna avviare una revisione generale sulla concessioni autostradali, non ci sono soltanto i Benetton”, ma allo stesso tempo “nel programma c’è da revocare le concessioni a chi ha fatto cadere il Ponte Morandi”, ha detto il ministro degli Esteri, sottolineando che chi non garantisce la manutenzione delle autostrade “non le può più gestire”.
E aggiunge che il decreto dignità non si tocca, quota 100 non si tocca, alla legge Fornero non si torna: “questa è una garanzia del Movimento 5 Stelle”.
Un passaggio anche sull’ambiente: “Io vedo una grande opportunità. Noi in questa fase possiamo fare una rivoluzione verde ed ecologica per l’Italia. C’è consapevolezza dei cambiamenti climatici. Da qui già la legge di bilancio di dicembre. Basta gli inceneritori, bloccare le trivelle”, sono alcune delle questioni sul tavolo.
E torna sulla questione del taglio dei parlamentari: “Ad ottobre si devono tagliare definitivamente i parlamentari, servono due ore di lavoro ed è fatta”, ha sottolineato Di Maio.
E sul premier Conte aggiunge: “Credo che il ruolo di Conte come presidente del Consiglio nei precedenti 14 mesi sia stato molto apprezzato, credo ci sia un certo apprezzamento da parte degli italiani, e a livello europeo è stato il premier che è riuscito a ottenere quei i margini di bilancio per dare all’Italia il reddito di cittadinanza, quota 100 ed i rimborsi ai truffati delle banche. È una persona di garanzia, nel senso che mi fa sentire garantito come italiano”.
E l’intervista si conclude con un divertente siparietto tra Giovanni Floris e Luigi Di Maio: “Una domanda al volo… Do you speak English?”, chiede con un sorriso il giornalista. “Yes!”, risponde sorridendo a sua volta Di Maio.
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