Due ragazze sono state denunciate per aver definito il ministro dell’Interno Matteo Salvini un “fascista” in occasione di un comizio tenuto a Torino il 27 aprile dal leader della Lega per sostenere i candidato centrodestra alle regionali, Alberto Cirio.
Il ministro durante il suo discorso aveva rivolto i suoi ringraziamenti alle forze dell’ordine “che soprattutto a Torino devono tenere a bada quei deficienti dei centri sociali, la cui utilità sociale è pari a zero”.
A quel punto due ragazze vicine al centro sociale Askatasuna si sarebbero rivolte al ministro dell’Interno urlando: “Sei un fascista”.
“Ti voglio bene, sorella mia”, era stata la risposta del leader leghista. “Un bacione, pane e Nutella a quelli che vedono fascisti dove non ci sono fascisti. Avete rotto le scatole”.
“Che tristezza, nel 2019 ancora con la falce e il martello”, ha poi continuato il ministro. “Però mi piacerebbe ci fosse un po’ più di rispetto”.
A seguito di questo episodio, la Digos ha avvitato le indagini e ha identificato le due ragazze, che sono state denunciate per vilipendio a istituzioni e cariche dello Stato.
“Un pallone gonfiato”, è il commento rilasciato dal Centro sociale Askatasuna di Torino sulla pagina Facebook.
Un utente rassicura scrivendo che in precedenza la Cassazione aveva stabilito che “dare del fascista a Salvini non è reato”.
“Lo sappiamo, e lo sa anche la Digos, ma comunque quando si tratta di Akatasuna la polizia denuncia sempre e comunque. Per loro è gratis, per noi che siamo tutti lavoratori precari è tempo perso, soldi da spendere per gli avvocati etc. è quello che chiamano lo ‘stato di diritto’ (il loro)”.
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