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    Decreto sicurezza bis, M5s: “È il segno della disperazione di Salvini che non ha concluso nulla sui rimpatri”

    Di Laura Melissari
    Pubblicato il 10 Mag. 2019 alle 22:52

    Decreto sicurezza bis polemiche governo | “Il sicurezza bis? È il segno della disperazione di Salvini che non ha concluso nulla sui rimpatri e ora si inventa cosa perché non sa come giustificare il suo fallimento”. Sono le parole di fonti del M5s, riferite dall’agenzia Agi, sul nuovo dl sicurezza, messo a punto dal Ministero dell’Interno nella tarda serata di venerdì 10 maggio. (Qui abbiamo spiegato cosa prevede).

    La guerra tra M5s e Lega è ormai cosa nota. “Fino alle Europee sarà una guerra di posizione nella maggioranza, con il Movimento 5 stelle e il presidente del Consiglio Giuseppe Conte che intendono porre dei ‘paletti’ a Matteo Salvini”, dicono fonti M5s all’Agi.

    Secondo quanto riferiscono le stesse fonti, il provvedimento del decreto sicurezza bis non sarebbe gradito al Quirinale. Lo stesso Conte lo avrebbe accolto come una provocazione. L’impressione, tra i grillini, è che Salvini abbia preso male la storia del caso Siri, e che si sia indispettito.

    I terreni di scontro si sono moltiplicati nelle ultime settimane, ed è tutto uno schivare e lanciare attacchi tra i due alleati, che ormai da tempo hanno smesso di fingere che tutto vada bene e che i loro screzi siano solo frutto delle fantasiose ricostruzioni dei giornalisti.

    Secondo fonti del M5s, gli affondi del vicepremier leghista sul tema dell’immigrazione, e lo stesso decreto sicurezza bis, sono solo un modo disperato per racimolare consensi.

    La Lega sta perdendo colpi nei sondaggi nelle ultime settimane, e questo inizia a pesare. La preoccupazione arriva anche sul fronte inchieste, come quella che ha investito il governatore della Lombardia, Attilio Fontana.

    I due alleati di governo stanno faticosamente andando verso le europee. Ma dopo il 26 maggio, alla luce dei risultati del voto, non poche cose potrebbero cambiare. E c’è chi è pronto a non escludere la crisi di governo.

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