Decreto Semplificazioni: cosa prevede la bozza
Fino al 31 luglio 2021 niente gare per affidare i lavori su opere piccole e medie fino alla soglia comunitaria, 5,3 milioni di euro. È solo una delle novità previste nella bozza del decreto Semplificazioni che punta a sbloccare i contratti pubblici e sburocratizzare il Paese per agevolare la ripresa post Covid 19. In tutto, stando alla bozza, si tratta di 48 articoli. Un documento ancora ufficioso visto che il Consiglio dei ministri al riguardo deve ancora discuterne e che si dovrà attendere il via libera del Parlamento.
Ma cosa prevede la bozza del decreto Semplificazioni? La bozza che circola offre indicazioni importanti di cosa il Governo intende per snellire procedure e pratiche statali al fine di rilanciare il Paese. Nello specifico, la bozza prevede 4 titoli che rappresentano le grandi macro-aree di intervento per rivoluzionare diversi settori dello Stato: semplificazioni in materia contratti pubblici ed edilizia; semplificazioni procedimentali e responsabilità; misure di semplificazione per il sostegno e la diffusione dell’amministrazione digitale; e semplificazioni in materia di attività di impresa, ambiente, green economony.
Gli appalti
Riformare il sistema dell’aggiudicazione di appalti per opere pubbliche è uno degli obiettivi principali del decreto. E anche un tema molto delicato e controverso. Stando a quanto stabilisce la bozza, sui contratti pubblici si prevede, per procedure avviate fino al 31 luglio “l’affidamento diretto o in amministrazione diretta per lavori, servizi e forniture di importo inferiore a 150.000 euro; l’applicabilità della procedura negoziata senza bando con consultazione di almeno cinque operatori per tutte le altre procedure, nel rispetto di un criterio di rotazione degli inviti, con individuazione degli operatori in base a indagini di mercato o tramite elenchi di operatori economici”.
Anche per i contratti sopra soglia potrebbero essere prevista “l’applicabilità, salva motivata determinazione di ricorso alle procedure ordinarie, della procedura ristretta o, nei casi previsti dalla legge, della procedura competitiva con negoziazione prevista dal decreto legislativo 50 del 2016 per i settori ordinari, e per i settori speciali, ovvero ricorrendone i relativi presupposti con le procedure sempre previste dallo stesso provvedimento in ogni caso con i termini ridotti, per ragioni di urgenza”.
Si legge nella bozza del decreto Semplificazioni che la Presidenza del Consiglio, su proposta del ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, può predisporre un elenco di opere definite urgenti poiché collegate all’emergenza sanitaria ed economica Covid-19 da eseguire senza rispettare i normali tempi procedurali.
“Fino al 31 luglio 2021 – si legge -, si prevede l’applicabilità della procedura d’urgenza per il rilascio della certificazione antimafia…… con revoca del beneficio o dell’agevolazione attribuita al privato nel caso in cui la documentazione successivamente pervenuta accerti la sussistenza di una delle cause interdittive ai sensi della disciplina antimafia. Si introduce, quindi, all’interno della legislazione antimafia, al fine di adottare mirate cautele volte a sventare il rischio di possibili infiltrazioni e condizionamenti della criminalità organizzata nel circuito dell’economia legale e, quindi, di rafforzare i presidi di legalità, l’istituto dei protocolli di legalità, delimitandone il contenuto e l’ambito di applicazione”.
Fondo prosecuzione opere pubbliche
Viene istituito un fondo per la prosecuzione delle opere pubbliche per evitare che la mancanza temporanea di risorse pubbliche possa costituire un ostacolo alla realizzazione dell’opera. Beneficiari del fondo sono le stazioni appaltanti. Costituzione del collegio consultivo tecnico. Il collegio ha “funzione di assistenza per la rapida risoluzione delle controversie o delle dispute tecniche” di ogni natura. Previsto poi il controllo concomitante della Corte dei conti per accelerare la realizzazione delle spese di investimento.
Decreto Semplificazioni: abuso di ufficio
Sull’abuso di ufficio, nel decreto Semplificazioni, si vuole circoscrivere la responsabilità in modo più netto, con lo scopo di “non residuare margini di discrezionalità per il soggetto, in luogo della vigente previsione che fa generico riferimento alla violazione di norme di legge o di regolamento. Ciò al fine di definire in maniera più compiuta la condotta rilevante ai fini del reato di abuso di ufficio”.
Impatto ambientale (procedura Via)
“L’attuale normativa prevede tempi di durata della procedura VIA molto lunghi (pre-screening 8 mesi circa, valutazione VIA 20 mesi circa, fase di consultazione 15 mesi circa, provvedimento unico ambientale circa 28 mesi) che, nella realtà, diventano ancora più lunghi arrivando a toccare anche punte estreme di 10 anni circa. Abbattere i tempi di durata del procedimento è, pertanto, la prima necessità”.
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