Decreto “cura Italia”, premio di 100 euro per chi ha lavorato in sede a marzo
Il consiglio dei Ministri che si è riunito questa mattina a Palazzo Chigi ha approvato il “decreto marzo”, con l’obiettivo di sostenere le famiglie e le imprese italiane nel far fronte all’emergenza Coronavirus. Il decreto, detto anche “Cura Italia”, prevede aiuti economici fino a 25 miliardi di euro per sostenere l’allargamento della cassa integrazione, permessi extra ai genitori, sostegno economico alle famiglie, sgravi fiscali per lavoratori autonomi e stagionali e indennità per i lavoratori che nel mese di marzo sono stati costretti a recarsi in sede nonostante le norme restrittive anti contagio.
“Ai titolari di redditi di lavoro dipendente di cui all’articolo 49, comma 1, lettera a), del testo unico delle imposte sui redditi approvato con decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917, che possiedono un reddito complessivo di importo non superiore a 40.000 euro spetta un premio, per il mese di marzo 2020, che non concorre alla formazione del reddito, pari a 100 euro da rapportare al numero di giorni di lavoro svolti nella propria sede di lavoro nel predetto mese“, recita il decreto.
Significa cioè che a quei lavoratori dipendenti che non hanno potuto usufruire dello smart working e non rientravano nelle attività “fermate” dai due decreti del Presidente del Consiglio dei ministri sulle misure di contingentamento, e che posseggono un reddito che non supera i 40mila euro, spetta un premio di 100 euro, da calcolare in base al numero di giorno di lavoro svolti in sede.
Come annunciato durante la conferenza stampa tenutasi a Palazzo Chigi dal premier Giuseppe Conte, dal ministro all’Economia Roberto Gualtieri e dalla ministra del Lavoro, Nunzia Catalfo, il decreto prevede anche indennità per i titolari di partite Iva, per i lavoratori stagionali e per gli autonomi, tra i più colpiti dalle conseguenze del Covid-19: a questi spetterà un premio di 600 euro.
La ministra Catalfo ha inoltre annunciato che 10 miliardi di euro dell'”extra budget” saranno utilizzati per sostenere le famiglie italiane attraverso ammortizzatori sociali, cassa in deroga per tutti i datori di lavoro anche con un solo dipendente e congedo parentale speciale per i genitori, di cui le famiglie potranno usufruire per 15 giorni. In alternativa, è prevista la possibilità di scegliere la corresponsione di un bonus baby sitter nel limite massimo complessivo di 600 euro, da utilizzare per prestazioni effettuate.
Il decreto “Cura Italia” ha assorbito quasi l’intera dote dei 25 miliardi stanziati per far fronte all’emergenza coronavirus, finanziati in deficit per 20 miliardi. L’effetto leva, come ha spiegato il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, nel collegamento da Palazzo Chigi, sarà di circa 350 miliardi. Ad aprile seguirà un secondo intervento in cui saranno probabilmente prorogate le misure adottate con questo primo decreto.
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