Decreto Aiuti bis, torna il tetto per i dirigenti pubblici. Dallo smart working al bonus psicologo: ecco cosa cambia
Continua l’odissea del decreto Aiuti bis. Ieri la Camera ha dato il via libera a una nuova versione del provvedimento da 17 miliardi di euro reintroducendo il tetto massimo sugli stipendi della pubblica amministrazione, rimosso dal Senato solo due giorni prima. Dopo il cambio di rotta, seguito alle dure critiche del Quirinale, il decreto tornerà a Palazzo Madama la settimana prossima per l’approvazione definitiva.
Durante la votazione per approvare il testo ieri si sono astenuti i deputati di Fratelli d’Italia, mentre hanno votato contro i 14 di Alternativa (gli esclusi dal M5S). Ecco alcune delle novità:
Il decreto comprende il taglio del cuneo fiscale dallo 0.8% al 2% per i lavoratori dipendenti con reddito sotto ai 35.000 mila euro annui. Secondo il testo, la riduzione del contributo non inciderà sulle pensioni. Aumento del 2,2% anche per le pensioni sotto i 2.692 euro da ottobre a dicembre. Sono poi stati stanziati 100 milioni per il bonus 200 euro alle partite Iva.
Sul fronte energetico viene “rafforzata” l’erogazione di aiuti per luce e gas agli Isee sotto i 1.200 euro, il testo non specifica di quanto verrà rafforzato, ma affida ad Arera il compito di aggiornare il bonus per “contenere la variazione, rispetto al trimestre precedente, della spesa dei clienti “. Per proteggere gli utenti sono state imposte bollette ridotte ai più fragili, azzeramento degli oneri di sistema per tutti e divieto fino a maggio per i fornitori di cambiare unilateralmente il prezzo di vendita nel contratto. Per le imprese è stato previsto un credito d’imposta in risposta agli aumenti delle bollette. Per le aziende energivore potrà arrivare al 25%.
Più che raddoppiati i fondi per il “bonus psicologo”, che aveva visto un boom di richieste: ora i fondi ammontano a 25 milioni. Stanziati anche fondi per il bonus trasporti, con il quale si può ottenere uno sconto di 60 euro su abbonamenti per i mezzi pubblici entro la fine di quest’anno.
Le proteste dei sindacati degli insegnanti sono state parzialmente ascoltate, è stata soppressa la proposta governativa del “docente esperto”, sorta di manager selezionato e remunerato con un premio una tantum. Ciononostante nessuna misura di potenziamento del personale scolastico è stata inclusa. Varato l’incentivo di 5.650 euro per gli insegnanti che completano tre percorsi di formazione con valutazione positiva.
Sul fronte smart working, il decreto prevede la deroga del lavoro a distanza fino al 31 dicembre per i lavoratori fragili e per i genitori di figli con meno di 14 anni.
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