De Luca contro Salvini: video
Vincenzo De Luca senza freni contro Matteo Salvini. Il presidente della Regione Campania in video su Facebook oggi pomeriggio ha risposto di nuovo con parole forti alle frecciate del leader della Lega, che lo aveva criticato per i festeggiamenti in strada dei tifosi del Napoli dopo la vittoria della Coppa Italia di mercoledì sera. “Sciacallo, cafone, tre volte somaro, somaro che ha ripreso a ragliare, ha la faccia come il suo fondoschiena usurato”, ha detto il governatore campano rivolgendosi all’ex ministro dell’Interno e rispondendo alle accuse.
La polemica
Il botta e risposta tra De Luca e Salvini è iniziato ieri, il giorno dopo il successo dei partenopei e la festa in strada dei supporter. “Mi domando dove era il signor De Luca – sono state le parole di Salvini che ha iniziato ad alimentare le polemiche sugli assembramenti -, quello che era pronto a usare il bazooka contro i milanesi e gli italiani che andavano in giro per la Campania. Forse ieri De Luca si era addormentato”. La risposta del governatore non si è fatta attendere: “Daremo domani (oggi, ndr), senza fretta, una risposta congrua a un somaro geneticamente puro”. Il leghista ha poi ribattuto definendo il governatore “poveretto”. Infine l’affondo dell’ex sindaco di Salerno.
L’affondo di De Luca su Salvini: “Somaro, cafone, faccia come il fondoschiena usurato”
“Questa volta – ha esordito De Luca nel suo consueto videomessaggio via Facebook del venerdì – dobbiamo perdere qualche minuto per dedicare qualche nostro pensiero a qualche somaro politico che ha ripreso a ragliare. Ci saremmo risparmiati volentieri questa perdita di tempo. Converrà pure dire qualcosa. Mi riferisco ad alcuni commenti che sono stati fatti dopo la festa dei tifosi del Napoli per la vittoria della Coppa Italia da parte degli azzurri. Sono commenti che hanno portato alla luce una propensione sotterranea, incancellabile, allo sciacallaggio, perfino al razzismo nei confronti di Napoli, della Campania, del Sud, che pare difficile da estirpare”.
“Il cafone – ha proseguito il presidente campano – ha ritenuto di fare dei commenti. Io credo che quel cafone politico abbiamo dimostrato di essere davvero tre volte somaro, non una volta somaro”. Quindi ha spiegato: “Se uno organizza il 2 giugno a Roma una manifestazione in violazione di tutte le norme anti-assembramento ed è non un giovane tifoso ma un esponente politico e segretario di un partito, e poi si permette di aprire bocca, vuol dire che ha la faccia come il suo fondoschiena, peraltro usurato. Secondo motivo di ‘ciucciaria’ come direbbe Eduardo De Filippo: si fa un assembramento notturno e l’equino domanda al presidente della Regione ‘che dici?’. È il caso di ricordare a questo somaro geneticamente puro che l’obbligo di garantire il rispetto delle norme nazionali riguarda il Ministero dell’Interno e il Prefetto, il presidente della Regione non c’entra niente”.
“Infine – dice De Luca – siamo di fronte davvero ad atti di volgare sciacallaggio: se in Campania avessimo adottato lo stesso criterio di strumentalità avremmo dovuto dire parole di fuoco nei confronti di altre realtà del Nord e di altri sistemi sanitari nei quali si sono registrati morti a migliaia. Noi diversamente dal Neanderthal siamo persone civili”.