De Benedetti su Berlusconi: “Favorevole a un governo con il Pd”
“Se si tratta di isolare Salvini e Meloni trangugio anche Berlusconi al governo con la sinistra”. Non ha dubbi l’ingegner Carlo De Benedetti, già proprietario di la Repubblica ceduta ai figli, che l’hanno rivenduta a Elkann, e della Cir, e ora editore di Domani, che in un colloquio con Il Foglio dice però anche che questa intesa al vertice va accompagnata “anche dal benservito a Conte che rappresenta il vuoto pneumatico”. E su Berlusconi in un nuovo governo la pensa come Romano Prodi.
Il punto è che se tutto va bene “è in arrivo nel nostro paese una quantità di denaro da investire che non si vedeva dal primo dopoguerra”, pertanto si tratta di “un’occasione unica” e allora “c’è bisogno di un governo, e di una personalità al governo, che questa occasione storica la sappia cogliere”. “Ora o mai più”, dice l’ingegnere, “non è pensabile che sia lui, Conte, a programmare il futuro dell’Italia per i prossimi anni”. È solo “ridicolo pensarlo”, chiosa Carlo De Benedetti, “tenendo conto della sua incapacità di decidere alcunché”.
Poi De Benedetti sul Cavaliere e un suo possibile ingresso in un nuovo governo, dice: “Se Berlusconi si stacca dalla destra sovranista è possibile che si formi una maggioranza in grado di esprimere un presidente del Consiglio finalmente capace di fare il suo mestiere”. Draghi?, gli viene chiesto. “Magari”, risponde De Benedetti. E il nuovo governo, secondo l’Ingegnere dovrebbe fare come prima cosa “una riforma fiscale che sia l’esatto opposto di quello che dice Giulio Tremonti”. Ovvero? “Vanno tassate le cose non le persone”. Quindi “un programma intelligente di modernizzazione del paese”.