sa che Come mai il Vaticano da qualche tempo ufficiosamente ostenta “tranquillità” sulla questione del ddl Zan? Perché non ne parla più apertamente? È tutto dovuto solamente alla “gaffe” dell’ormai famosa lettera o c’è dell’altro? “Molto spesso gli estremi si toccano e stavolta sono pure tacitamente alleati”, rivela una fonte vicinissima al dossier.
Ad un primo esame freddo delle posizioni, la lettera riservata fatta giungere al Governo italiano dalla Santa Sede e l’irremovibile fermezza assunta da Enrico Letta e dal suo Pd sembrano lontanissime ed inconciliabili. Per l’appunto, sembrano.
Ad un esame più approfondito, tuttavia, la rigidità del Partito democratico non ha giustificazione alcuna. “Sono almeno tre mesi che tutti sanno che sul ddl Zan non c’è una maggioranza”, ci confida un perplesso senatore dem, riferendosi alla dozzina e oltre di franchi tiratori che si prevedono al Senato.
E allora dove porta la rigidità di Letta e del suo prode Franco Mirabelli, capogruppo Pd nella famigerata commissione Giustizia? Nota a margine: Mirabelli è un cattolico di rito franceschiniano nel senso di Dario Franceschini, che finora chissà perché non ha mai aperto bocca sulla questione: silenzio dissenso?
“Glielo dico io”, aggiunge il solito senatore disincantato. “Porta il provvedimento a schiantarsi”. Questo spiegherebbe anche la tranquillità di queste ore in Vaticano.
“I cardinali si disinteressano completamente della mediazione di Italia Viva perché dal Nazareno gli è stato assicurato che del ddl Zan non si sentirà più parlare”, conferma un parlamentare che ha frequente accesso alle confidenze di Matteo Renzi.
Una partita win win, quindi, per il furbo Letta (e per gli alti prelati d’Oltretevere, sempre tanto ascoltati dal leader dem). Il segretario accontenterebbe così i desiderata della Santa Sede e, al tempo stesso, potrebbe accusare del misfatto, ovvero della bocciatura del disegno di legge, i due Matteo (Salvini e Renzi). Chapeau al Nazareno per la raffinatissima strategia.
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