Il Ddl Zan arriva al Senato: oggi il voto decisivo per il destino della legge contro l’omotransfobia
L’Aula del Senato ha approvato con 154 voti favorevoli, 131 contrari e due astenuti le richieste di Lega e FdI di non passaggio all’esame degli articoli del ddl Zan, la cosiddetta “tagliola”. Si blocca dunque l’iter in Senato della proposta di legge, che era stata già approvata dalla Camera.
La presidente Casellati ha ritenuto “ammissibili le due richieste di votazione segreta in base al regolamento e ai precedenti”. Casellati ha dato quindi il via libera al voto a scrutinio segreto sulla richiesta di stop all’esame degli articoli del ddl Zan, rendendo materiale il timore del relatore Zan.
Fino all’ultimo i partiti hanno cercato una mediazione per evitare di andare alla conta in Senato, ma tutti i tentativi di trovare un accordo sono falliti. Il centrodestra ha chiesto di rinviare tutto di una settimana: richiesta appoggiata anche da Italia Viva, il cui leader Matteo Renzi nel frattempo potrebbe disertare il voto in aula a causa di un impegno nell’Arabia Saudita di bin Salman, ma respinta da Pd, M5S e Leu.
I giallorossi, dal canto loro, hanno chiesto al centrodestra di ritirare la cosiddetta “tagliola”, ovvero il voto a scrutinio segreto sul non passaggio all’esame degli articoli della legge, che, qualora passasse, sancirebbe la morte definitiva del disegno di legge.
“La ‘tagliola’ resta, certo che resta, e poi ci sarà la richiesta del voto segreto” ha dichiarato il capogruppo della Lega al Senato, Massimiliano Romeo, che ha aggiunto: “La Lega aveva dato disponibilità a cercare una mediazione sul testo del provvedimento, ma ci hanno detto di no”.
Richiesta, come detto, respinta dai giallorossi, che hanno deciso di andare alla conta al Senato. “Ognuno si prenderà le sue responsabilità così si vedrà chi voleva affossare il provvedimento” ha dichiarato in serata la capogruppo dem Simona Malpezzi.
Leggi l'articolo originale su TPI.it