Il Ddl Zan si appresta ad affrontare il primo scoglio della discussione al Senato. Fratelli d’Italia e Lega hanno presentato alla presidente Maria Elisabetta Alberti Casellati la richiesta di applicare la procedura speciale chiamata “tagliola” o ‘ghigliottina’.
L’articolo 96 del Regolamento del Senato prevede la possibilità che “prima che abbia inizio l’esame degli articoli di un disegno di legge, un senatore per ciascun gruppo può avanzare la proposta che non si proceda a tale esame”. Se la maggioranza dei senatori votasse per il sì alla tagliola il disegno di legge contro l’omotransfobia potrebbe non andare avanti e non essere più esaminato.
Nelle ore scorse il relatore del Ddl Alessandro Zan aveva lanciato un appello: “Salvini e Meloni ritirino la proposta di non procedere all’esame degli articoli del ddl Zan, tolgano dal tavolo la tagliola con cui vogliono ammazzare la legge”. Zan si era anche rivolto al presidente Casellati “Faccio innanzitutto un appello alla presidente del Senato per evitare il voto segreto su questo. Si tratta di un voto procedurale e ciascuna forza politica ci metta la faccia”. In passato, ha ricordato Zan, il presidente del senato Grasso non aveva “mai concesso il voto segreto” su questo tipo di procedura.
Nonostante l’appello la presidente ha accolto la richiesta e il voto sarà segreto. La maggioranza è risicata e la possibilità che la tagliola scatti si fa più concreta. L’attenzione è rivolta ai 16 senatori di Italia viva. I loro voti sono decisivi per l’approvazione del testo.