Chi sono i senatori “responsabili” su cui punta Conte
Giuseppe Conte ha rassegnato le sue dimissioni in Quirinale aprendo formalmente la crisi di governo. Il destino del prossimo esecutivo si regge per ora nelle mani dei cosiddetti responsabili: senatori di centro e di centro destra pronti a formare un gruppo parlamentare che sia la “quarta gamba” del Conte ter. Quella del premier dimissionario, infatti, sarebbe una crisi pilotata: Conte ha rimesso il suo secondo mandato nelle mani di Mattarella perché è sicuro di poterne ricevere un terzo sulla base di un sostegno parlamentare più solido.
Si parla dunque di un gruppetto di deputati e senatori forzisti e centristi disposti a entrare in maggioranza, sedendo al tavolo delle trattative per la nascita dell’esecutivo guidato da Conte, avendo voce in capitolo su programma e ovviamente sulla squadra di governo. La garanzia di una “quarta gamba” è per il Capo dello Stato necessaria a evitare che una maggioranza simile a quella attuale, in cui presumibilmente rientrerebbe anche Italia Viva, sia nuovamente sotto lo scacco di Renzi.
Il premier ne uscirebbe indebolito, ma quantomeno avrebbe la garanzia di rimanere a Palazzo Chigi. Qui i prossimi passi del Presidente della Repubblica. Qui gli scenari possibili del post-dimissioni.
Chi sono i presunti responsabili di Conte
Chi sono, dunque, i presunti “responsabili” disposti ad abbandonare la linea dei rispettivi partiti, contrari al premier, e appoggiare il terzo governo consecutivo guidato da Conte? Il primo ministro dimissionario attingerebbe da tre partiti: Forza Italia, Unione di Centro e Cambiamo.
I senatori di Forza Italia
Dopo Renata Polverini, senatrice in quota Forza Italia espulsa dal partito in seguito al Sì dato al Conte bis in Senato, altri parlamentari forzisti potrebbero essere tentati da Conte. Si fa il nome dei senatori Andrea Cangini, Anna Carmela Minuto, Barbara Masini e Luigi Vitali, ex Sottosegretario di Stato del Ministero della Giustizia, che in un’intervista al Foglio ha detto: “Appoggio a Conte se inserisce una riforma della giustizia garantista”. Secondo il Sole 24 ore, anche il senatore Franco Dal Mas è tra i presunti responsabili.
Maria Virginia Tiraboschi (Forza Italia) ha smentito in un’intervista a TPI le indiscrezioni sul suo possibile ruolo come “responsabile”, anche se ha confermato di essere stata avvicinata già prima del voto di fiducia della scorsa settimana.
I senatori di Cambiamo
Tra le fila dei responsabili pronti a sostenere Conte ci sarebbero anche alcuni “totiani”: si parla dell’ex governatore ligure Sandro Biasotti. L’ex FI Paolo Romani, che nei giorni scorsi si era detto disponibile a un governo di salvezza nazionale che includesse Cambiamo, Forza Italia e anche le altre forze di centro destra, oggi ha dichiarato: “Andremo con una delegazione unitaria del centrodestra al Quirinale per ribadire il nostro ‘no’ al Conte Ter”.
“È già accaduto che nel centrodestra ci sia uno dei partiti che vada al governo con una forza politica che non sia proprio vicina. E nonostante questo il centrodestra come coalizione politica è rimasta nelle giunte regionali, comunali ecc”, ha detto Romani al Foglio dopo le dimissioni di Conte.
“Abbiamo fatto una richiesta, che è stata condivisa anche da Forza Italia, da Berlusconi, che ha fatto una nota in cui invitava a un governo di unità nazionale. E qui ci fermiamo, al momento. Al momento altri discorsi sono prematuri”, ha aggiunto. Anche il nome di Gaetano Quagliariello è circolato parecchio nelle scorse ore, ma fonti vicine all’ex ministro del governo Berlusconi smentiscono l’intenzione del senatore di votare per Conte.
I senatori dell’Unione di Centro
Nei giorni scorsi si sono fatti sentire anche i senatori in quota Udc Antonio Sacconi, che ha parlato della possibilità di un governo di “salvezza” con Conte e Paola Binetti. La ex senatrice della Margherita e esponente dell’Unione dei democratici cristiani ha dichiarato in un’intervista a Repubblica che l’appoggio al premier è condizionato all’inclusione dei valori del suo partito nel piano di governo. “Se il premier vuole il nostro appoggio, deve tener presenti anche i nostri valori: da quello della vita alla famiglia”, ha detto la senatrice, criticando aspramente la mossa di Matteo Renzi di ritirare la propria delegazione dall’esecutivo. Binetti sarebbe “pronta a tutto” per salvare la legislatura.
La maggioranza Ursula senza Conte
Anche se le promesse fatte dai responsabili si concretizzassero, dopo l’annuncio delle dimissioni si è fatta strada l’ipotesi di una maggioranza Ursula, che si ispira al patto tra popolari e socialisti in Europa per eleggere Ursula Von der Leyen, formato da Pd, M5S, Italia Viva e Forza Italia, più forze come Udc e +Europa, condizionato però alla discontinuità su Palazzo Chigi, cioè senza Conte premier. In questo caso potrebbero essere i Dem Franceschini e Guerini, sicuramente graditi anche a Renzi, a guidare il nuovo governo. Ma circolano anche i nomi dei grillini Luigi Di Maio e Stefano Patuanelli.
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