Meloni: “Conte è uno sconosciuto che nessuno ha votato”
“Conte ci fa rimpiangere la prima Repubblica, dove si cambiavano le maggioranze ma il premier rimaneva lo stesso. Conte è uno sconosciuto uscito dal cilindro di un comico del quale gli italiani nel 2018 non conoscevano neanche l’esistenza. Si presentò come avvocato del popolo, ma un avvocato d’ufficio. Perché gli avvocati la gente se li sceglie e non è il suo caso”, lo ha detto la leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni nel duro intervento in Aula rivolto a Giuseppe Conte, che ha chiesto di porre il voto di fiducia al governo dopo la crisi innescata da Matteo Renzi.
“In questi mesi Conte ha deciso sui diritti degli italiani, sulla possibilità di essere curati o istruiti. Oggi ci viene a spiegare che intende occuparsi di cose che non le competono, come la legge elettorale e i regolamenti parlamentari”, ha aggiunto Meloni, che ha definito il premier “prima di sinistra poi di destra, poi liberale, prima contro e poi a favore dell’immigrazione irregolare, prima amico e poi nemico di Salvini, ma anche di Renzi e di Di Maio”. “Qualsiasi cosa per rimanere dov’è”, ha affermato la leader di FdI. “Dopo aver distrutto l’Italia si presenta come quello che la vuole ricostruire con quelli che chiama costruttori, ma penso che questa volta il gioco non riuscirà”, ha continuato Meloni, ricordando che il suo partito non ha mai votato la fiducia al governo Conte
“Noi di FdI siamo così responsabili che la fiducia non l’abbiamo votata mai. Speriamo di aprire una stagione in cui i cittadini possano decidere votando, e lo abbiamo sempre sostenuto, anche quando eravamo al 3 per cento perché c’è ancora qualcuno che non piega le sue idee al tornaconto”, ha detto l’esponente di FdI dichiarando di “non accontentarsi di vivacchiare”. Nel suo durissimo intervento Meloni ha chiarito la volontà di ricorrere alle elezioni per decidere sul futuro del governo.
“Direte che non si potrà votare perché c’è la pandemia, ma l’unico virus che avete è quello del ‘poltronismo’. In tutto il mondo si continua a votare, da nessuna parte si sospende la democrazia, perché è la soluzione migliore proprio in un momento come questo”, ha aggiunto Meloni, facendo poi riferimento all’Assalto al Congresso Usa del 6 gennaio scorso, condannando la violenza ma aggiungendo che “le multinazionali del web si mettono a sindacare sul diritto di espressione dei cittadini e dei loro rappresentanti”. “E lei pensa di affidare tutto questo a Mastella o Di Maio?”, ha chiesto retoricamente Meloni al premier.
“L’Italia non può permettersi un governo peggiore di quello che ha già, ha bisogno di visione, forza e coraggio, la capacità di indicare la rotta, di dire il mare è in tempesta ma con i sacrifici arriveremo au porto sicuro. Se avesse a cuore il destino di questa nazione si sarebbe fatto da parte”, ha concluso Meloni.