Crisi di governo, duello Renzi-Conte e quel feeling mai nato
Con la crisi di governo ormai a un passo dall’essere ufficializzata, i retroscena politici si soffermano sul rapporto tra Renzi e Conte e su quel feeling mai sbocciato tra i due nonostante la “convivenza” forzata nell’esecutivo.
A raccontare il duello rusticano tra il premier e l’ex presidente del Consiglio è il Corriere della Sera, secondo cui il senatore di Rignano avrebbe dato dell'”incapace” all’attuale primo ministro.
“Io certe dinamiche le capisco e le so valutare – avrebbe affermato Renzi – Anche perché, se permetti, ho fatto il presidente del Consiglio per più di mille giorni. Ecco, il professore per me è un incapace. Sarà anche simpatico, una brava persona, tutto quello che volete. Ma è inadeguato al ruolo che ricopre. E per me deve andare a casa, lui e pure Casalino”.
Un messaggio chiaro e duro allo stesso tempo che il leader di Italia Viva avrebbe fatto recapitare, tramite due ministri dell’esecutivo, a Conte il giorno prima della Vigilia di Natale.
A quel punto, sempre secondo il retroscena di Tommaso Labate, Conte avrebbe chiamato Renzi per gli auguri di Natale, ma anche per tentare di ricucire una situazione che, come visto negli ultimi giorni, è degenerata con il trascorrere delle settimane.
Dal senatore toscano, però, non è arrivata nessuna risposta, tranne che per messaggio. Messaggi che i due si sarebbero scambiati tra Natale, Capodanno e l’Epifania nei quali il premier avrebbe usato toni concilianti a dispetto dell’ex segretario del Pd, che invece sarebbe rimasto sempre gelido.
A dispetto dei messaggi di auguri, però, non c’è giorno in cui Conte non abbia definito in privato Matteo Renzi come “uno che pensa solamente agli affari suoi”.
Non solo, ad alcuni ministri il premier avrebbe anche confidato che Renzi è convinto “che se riesce a far fuori me, poi, miracolosamente torna a essere popolare tra gli italiani. Quando invece lo sappiamo tutti che, fuori da questo Parlamento, è finito”.
La guerra tra i due, che fondamentalmente non si sono mai amati, sarebbe iniziata nell’ottobre del 2019 quando Italia Viva pone delle critiche al Def rilevando che “ci hanno messo solo gli spiccioli per il cuneo fiscale”.
Conte avrebbe risposto a Renzi di “non fare il fenomeno” perché “se lui ha uno stipendio consistente, 20-30 euro per il resto degli italiani non sono spiccioli”.
“Ah, mi ha chiamato fenomeno? Senza questo fenomeno, lui era già tornato a fare il professore” sarebbe stata la risposta dell’ex presidente del Consiglio.
Qualche mese fa, invece, Conte, nel tentativo di trovare la pace, ha convocato Renzi a Palazzo Chigi per parlare del ruolo alla Nato, ma si sarebbe sentito rispondere da Renzi: “Vedi, quel posto alla Nato non lo decidiamo né io né te, professore. Lo deciderà il prossimo presidente degli Stati Uniti”.
Battute, botta e risposta e scaramucce che hanno scandito un duello che questa volta sembra essere giunto alla parola fine e che non potrà che concludersi con la vittoria di uno o dell’altro.
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