Crisi di governo: le ultime notizie sullo scontro Renzi-Conte
La crisi di governo è sempre più vicina. Le tensioni delle ultime settimane all’interno della maggioranza, si sono infatti trasformate in un duello finale tra il leader di Italia Viva Matteo Renzi e il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, che si ritrova impantanato in una delle decisioni più dure da prendere del suo secondo mandato.
Bellanova e Bonetti, le due ministre renziane, minacciano di dimettersi nel Cdm del 7 gennaio. Tesi avvalorata anche in un retroscena su La Stampa che parla di “tre giorni di tempo massimo dati da Renzi al premier prima di aprire la crisi di governo”. Giuseppe Conte deve parare i colpi, mediare sul Recovery Fund e evitare le urne. Dunque, la crisi di governo è davvero alle porte? Già oggi o domani si potrebbe tenere un vertice maggioranza-opposizione per discutere il da farsi.
Crisi di governo, Renzi: “Bisogna dare risposte ai cittadini”
Il leader di Italia Viva ribadisce che “bisogna dare risposte ai cittadini. La soluzione è che nei palazzi romani si smetta di chiacchierare e si diano più soldi per la sanità con il Mes. L’Europa ci da un sacco di soldi, li vogliamo spendere bene?”.
Poi al Tg5 Renzi chiarisce: “Non ho sentito né Conte né Zingaretti in queste ore. Quello che è importante è che al presidente del Consiglio abbiamo scritto una lettera con tutti i punti, una cosa trasparente. Nessuno cerca poltrone. Noi vogliamo vaccini, posti di lavoro e cantieri che ripartono”.
Crisi di governo, Zingaretti: “Rilanciare l’azione di governo con tutti gli alleati”
Il segretario del Partito Democratico Nicola Zingaretti vuole invece evitare la crisi: “Sono mesi che il Pd chiede apertamente e lavora per un rilancio dell’azione di governo, in sintonia con tutti gli alleati. La parola d’ordine è costruire, contribuire ad aprire una fase nuova insieme. Rimaniamo contrari a posizioni politiche che risultano incomprensibili ai cittadini e che nel nome del rilancio rischiano di destabilizzare la maggioranza di governo”, ribatte a Renzi.
“Nel periodo della pandemia – aggiunge Zingaretti – e della campagna vaccinale, nel pieno della discussione del progetto di Recovery, devono prevalere l’innovazione ma insieme ad uno spirito unitario. Siamo convinti che affrontare con efficienza la pandemia, aprire una stagione di rinascita e investimenti per il lavoro e l’economia sia doveroso e possibile con un impegno collegiale e senza rotture all’interno della maggioranza”.
Ministra Bellanova: “Serve un nuovo accordo”
A dire la sua sulla crisi di governo è anche la ministra dell’Agricoltura Teresa Bellanova (che potrebbe dimettersi, come dicevamo, nel prossimo Consiglio dei Ministri): “Serve un nuovo accordo – sottolinea – perché bisogna programmare il futuro, non solo mettere toppe. Il problema non è cambiare qualche ministro, ora Conte ha l’onere di presentare un programma che sia la sintesi della maggioranza”.
L’altro anello a rischio è la ministra della Famiglia Bonetti, che dalle pagine di repubblica dice: “Ho le valigie pronte, le dimissioni sono possibili in qualsiasi momento”. Insomma, le due renziane non lasciano spazi al dubbio.
Salvini: “Se non hanno voglia di governare noi siamo pronti”
Dell’imminente crisi di governo ne approfitta intanto l’opposizione. Il leader della Lega Matteo Salvini rilancia: “Per il governo dovete chiedere a Conte, Renzi, Di Maio, Zingaretti. Piuttosto che andare avanti per mesi con litigi e rimpasti, articoli, interviste, polemiche e tenere ferma l’Italia, noi siamo pronti”.
L’ex ministro degli interni parla della “terza via”: “Un’alternativa liberale, fondata sullo sviluppo, sull’ impresa, sulla crescita, se non hanno più voglia di governare noi siamo pronti. Mario Draghi premier? Non faccio nomi e cognomi adesso”.
Crisi di governo, gli scenari
Ma quali sono gli scenari possibili da qui ai prossimi giorni? Visto che i parlamentari del Movimento Cinque Stelle non vogliono il voto, come prima possibilità Conte ha aperto all’ipotesi di un rimpasto o addirittura di un Conte-ter.
Ma ci sono anche altre opzioni che non coinvolgerebbero l’attuale presidente del Consiglio, come quella di un nuovo governo giallorosso senza Conte, di un governo di unità nazionale guidato da un’altra personalità (alcuni fanno il nome di Mario Draghi, anche se il diretto interessato non ha ancora fatto sapere nulla sulla sua eventuale disponibilità). Infine, se le altre strade dovessero fallire, resta anche la via del voto anticipato.
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