Crisi di governo: Mattarella attende le valutazioni di Conte
Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, attende la valutazioni di Conte sulla crisi di governo e il conseguente doppio voto parlamentare che si è consumato negli ultimi due giorni, prima di poter fare le sue mosse.
Mosse che, a onor del vero, sono assai limitate. Secondo la Costituzione, infatti, il premier potrebbe addirittura non presentarsi al Quirinale dal momento che il governo ha ottenuto la fiducia sia alla Camera che al Senato ed è quindi legittimato ad andare avanti senza ulteriori passaggi.
Ovviamente questo non avverrà e il premier salirà al Colle forse già nella mattinata di mercoledì 20 gennaio per informare il Capo dello Stato su come intende andare avanti.
Perché se è vero che il governo ha ottenuto la fiducia, è anche vero che al Senato senza i voti di Italia Viva i numeri sono traballanti e rischiano di bloccare l’azione dell’esecutivo.
Al presidente della Repubblica, comunque, spetta, come ricorda anche il Corriere della Sera, di “esser consultato, di incoraggiare e di mettere in guardia”.
Ed è proprio sui pericoli di una maggioranza raccogliticcia che il Capo dello Stato metterà in guardia il presidente del Consiglio ricordandogli anche l’urgenza di alcune misure non rinviabili, a partire dagli annunci fatti dallo stesso Conte in Parlamento.
Dalla chiusura del Recovery Plan ai ristori sino alla campagna vaccinale che rischia di incepparsi a causa dei ritardi della Pfizer.
Il Capo dello Stato, dunque, vorrà rassicurazioni sul fatto che i “responsabili”, “costruttori” o “volenterosi” che dir si voglia, possano confluire in un unico gruppo, che magari verrà allargato nei prossimi giorni, e che questi quindi non rappresentino solamente qualche senatore sparso qua e là a cui il governo si deve aggrappare in ogni votazione.
Anche perché, allo stato attuale delle cose, nelle Commissioni il governo rischia il Vietnam. Il Capo dello Stato, quindi, vorrà rassicurazioni sul futuro e chiarimenti sulla strada da seguire, cercando anche di capire se il rimpasto annunciato in Parlamento passerà da un Conte ter (e quindi dalle dimissioni lampo del premier).
E su questo tasto Mattarella avrà sicuramente voce in capitolo dal momento che i ministri vengono nominati dal presidente della Repubblica su proposta del premier.
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