Nel terzo e ultimo giorno delle consultazioni di Mattarella per la formazione di un nuovo Governo, oggi pomeriggio saliranno al Quirinale prima il centrodestra con Lega-Fi-FdI che chiederà nuove elezioni e poi M5s che invece fa quadrato attorno al premier dimissionario. Matteo Renzi ieri ha aperto a un mandato esplorativo, ma di una personalità diversa da Conte. Zingaretti ha riaffermato invece l’appoggio al premier uscente. L’ipotesi Conte ter si è affievolita nelle ultime ore, ma quali sono le intenzioni del Presidente della Repubblica?
Il Conte ter perde quota
L’obiettivo principale del capo dello Stato era un chiarimento politico e poi direttamente un reincarico a Giuseppe Conte. Ma i numeri che Mattarella aveva preteso e che avrebbero dovuto provare l’esistenza di una maggioranza granitica anche senza Italia Viva, al momento non bastano a far nascere una terza successione dell'”avvocato del popolo”. Inoltre, anche la comunicazione sta andando male: soltanto adesso Conte sta cominciando a ristabilire i contatti con il senatore fiorentino. Se il Conte ter non spiccherà subito il volo, restano dunque due strade a disposizione del capo di Stato per uscire dalla crisi: un incarico esplorativo e, in alternativa, un secondo giro di consultazioni.
Opzione mandato esplorativo
Mattarella potrebbe affidare un incarico esplorativo a una figura tecnica che ha il compito di traghettare le forze politiche verso un premier condiviso e la formazione di un governo. Si tratta di un incarico che spesso viene affidato al presidente di una delle due Camere. Per questo ruolo è stato evocato il presidente della Camera Roberto Fico, fautore dell’alleanza Pd e Movimento 5 Stelle. È uscito in questi giorni anche il nome della ministra Luciana Lamorgese. In ogni caso, serve una persona neutra, autorevole e pronta a mediare.
Opzione nuove consultazioni
La seconda ipotesi riguarda invece la riapertura delle consultazioni: un secondo giro per sondare se esiste lo spazio almeno per un governo “istituzionale”, che non vuol dire per forza una cosiddetta “maggioranza Ursula”. Matteo Renzi, con le sue parole di ieri (“Nomina sunt consequentia rerum”, “Serve una proposta politica e un confronto sulle idee e solo dopo si potrà parlare di nomi”), si è detto interessato a nuovi nomi rispetto a Conte, magari con l’appoggio del centrodestra.
Entrambe le opzioni – mandato esplorativo o consultazioni bis – potrebbero alla fine condurre di nuovo a Giuseppe Conte, se nel frattempo vengono trovati i numeri per la fiducia in Parlamento. Oggi, dopo le 17, il Presidente della Repubblica darà qualche indizio in più sul destino dell’esecutivo.
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