Le crisi di governo è a un passo, nonostante nella notte del 12 gennaio il Recovery Plan sia stato approvato e abbia trovato la sua strada. Italia Viva è pronta è ritirare le sue due ministre Bellanova e Bonetti, il Partito Democratico vuole stanare “i responsabili” per portare avanti un Conte Ter senza darla vinta del tutto a Renzi. E, intanto, il Movimento Cinque Stelle come si comporta, che posizioni prende?
Le posizioni pentastellate
I pentastellati fanno scudo a sostegno del presidente del Consiglio Giuseppe Conte e invocano l’unità per non cadere nella trappola della crisi. Il capo politico M5S Vito Crimi ieri aveva attaccato l’ex premier fiorentino: “Se Renzi si rende colpevole del ritiro dei suoi ministri, con lui e Italia Viva non potrà esserci un altro governo. Esiste un limite a tutto. Se ora, nelle condizioni in cui siamo, qualcuno si chiama fuori e saluta la compagnia, per noi è fuori e resta fuori definitivamente”. Anche il ministro degli Esteri Luigi Di Maio a tarda sera lascia trapelare: “Tutti devono fare un passo indietro”.
Dal canto suo, si è esposto anche l’ex deputato Alessandro Di Battista: “Da quando i cosiddetti renziani – ovvero un mediocre manipolo di politicanti assetati di potere e poltrone – hanno aperto, ovviamente solo sui giornali, la crisi di governo, sono morte, di Covid, 16570 persone. 16570 persone che oggi ricevono meno spazio delle dichiarazioni del mediocre manipolo. Se Renzi dovesse aprire davvero una crisi di governo, nessun esponente M5S dovrebbe mai più sedersi a un tavolo a scambiare una parola con questi meschini!”.
E i renziani rispondono alle provocazioni attraverso le parole di Ettore Rosato a Un giorno da Pecora: “M5s dice mai più con Renzi se apre la crisi? “Va bene, potrebbero scegliere FI e FdI, così hanno fatto tutto l’arco costituzionale”.
Alcuni commentatori politici, come Claudio Tito di La Repubblica, sottolineano la completa assenza politica del M5S come partito. Giustificandola con l’apertura addirittura a Berlusconi e a transfughi da Forza Italia.
Un nuovo gruppo centrista o un vecchio Berlusconi?
Proprio a Berlusconi e ai “responsabili” si sta puntando in queste ore frenetiche. Cioè quei parlamentari pronti a dare fiducia a un Conte Ter. “Un nuovo gruppo centrista e moderato”, come lo definiscono alcuni M5S.
Anche il Richelieu dem Goffredo Bettini ha aperto a Forza Italia, “non come sostegno isolato, ma come sostegno sistemico. Una gamba per diminuire il potere di Renzi nel governo”.
Le indiscrezioni rivelano di un lavoro dietro le quinte per costituire un nuovo soggetto moderato, pronto nel caso dovesse cadere il governo e si dovesse andare a elezioni anticipate. Ma immaginare un Movimento Cinque Stelle senza Conte come riferimento e come premier è davvero complicato.
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