Crisi di governo, le ultime notizie sul duello Conte-Renzi
CRISI DI GOVERNO, ULTIME NOTIZIE – È convocato per la serata di oggi, martedì 12 gennaio 2021, l’attesissimo Consiglio dei ministri sul Recovery Plan che – con le probabili dimissioni delle due ministre di Italia Viva – potrebbe aprire formalmente la crisi di governo.
Le ultime ore sono state segnate dalla mossa a sorpresa del premier Giuseppe Conte, che ha fatto trapelare di non essere disponibile a un nuovo governo con il partito di Matteo Renzi, nel caso in cui quest’ultimo ritiri l’appoggio all’esecutivo. Posizione rilanciata da diversi esponenti del Movimento 5 Stelle, compreso Alessandro Di Battista. Domani alle ore 22 si terrà un assemblea dei deputati e senatori di Italia viva a cui parteciperà anche Matteo Renzi, secondo quanto riferiscono fonti parlamentari di Iv.
Luca Telese su TPI commenta così la mossa del premier: “Il bluff è finito, Conte smaschera Renzi e lo mette spalle al muro”. Il leader di Italia Viva, da parte sua, non arretra. E annuncia una conferenza stampa per il pomeriggio di domani, mercoledì 13 gennaio.
Crisi di Governo, Renzi a Cartabianca: “Recovery è già migliorato ma manca il Mes“
“Il recovery è già migliorato e penso lo stiano riconoscendo tutti. Un passo in avanti è stato fatto. Sufficiente? Vediamo. Manca una cosa fondamentale. Si chiama MES. In politica tutto è dirimente e niente è dirimente… Dire che non c’è l’emergenza è folle. Se c’è emergenza non prendere il MES, che sono 36 miliardi per la sanità. E Conte più per accontentare i M5s che per un fatto suo, non li vuol prendere”. Lo ha detto Matteo Renzi nel corso della trasmissione Cartabianca in onda su Rai 3. “Siamo a un bivio: non si può continuare vivacchiando, con rinvii e ritardi. Non basta il Recovery plan. Conte lo ha detto stamattina e stasera lo ha confermato Bettini: hanno trovato i numeri per il nuovo governo. Si parla da Conte-Salvini a Conte-Zingaretti, a Conte-Mastella. Ma io non sono disponibile a essere complice del più grande sperpero della storia della Repubblica. Dimissioni delle ministre Teresa Bellanova e Elena Bonetti? Domani con Teresa Bellanova e Elena Bonetti siamo alla Camera in conferenza stampa e lì diranno come la pensano”.
“Le ministre Bellanova e Bonetti in consiglio dei ministri chiederanno di inserire nel Recovery Plan almeno una parte del Mes: se verrà detto di sì, voteremo a favore. Se verrà detto di no, visto che comunque è stato migliorato, ci asterremo”, ha aggiunto Renzi. Poi ancora: “Noi siamo l’unico partito che lascia le poltrone. Volete le nostre idee, stiamo con voi. Se non le volete noi restiamo fuori. Le nostre richieste sono ferme, nero su bianco. Spendiamo subito 36 miliardi del Mes. La condizionalità del Mes è minore della condizionalità del ‘Recovery plan’. Conte ha scelto di non parlare con noi. Ha scelto di andare in Parlamento per avere il voto dei responsabili”, osserva, “non ha voluto fare un accordo sui contenuti”.
“Alle elezioni anticipate non ci credo”, lo ha ripetuto Renzi a Cartabianca. “Se Bellanova decide di rinunciare a un posto da ministro significa che ha una nobiltà d’animo che altri si sognano. La ministra Bellanova, la ministra Bonetti sono due persone che credono nella politica come servizio. A quelli che credono che noi vogliamo più poltrone, dico che noi rinunciamo alle poltrone. A noi ci stanno offrendo di tutto in questo momento. Non svelo segreti. Io ho detto e ripeto che non si può risolvere questa tematica complicata dando poltrone”.
“Io penso che domani Conte annuncerà di avere altri parlamentari a suo sostegno e quindi nasce il governo Conte-Mastella. Noi dal nostro punto di vista aspettiamo che finisca il consiglio dei ministri di oggi. Domani mattina decideremo e domani pomeriggio daremo comunicazione alle stampa”, ha detto Matteo Renzi in tarda serata a Cartabianca.
Sondaggio DiMartedì
“In questa crisi di governo quali interessi sta perseguendo Matteo Renzi?” Questa la domanda del sondaggio portato avanti da DiMartedì. Per il 73 per cento delle persone interpellate il leader di Italia Viva starebbe perseguendo “gli interessi personali o della sua parte politica”; per il 13 per cento “gli interessi del Paese”; il 14 per cento non sa o non indica.
Bettini: “Responsabili possono palesarsi al momento giusto”
“Ci sono delle forze che vogliono contribuire nel segno di un rapporto con l’Europa e penso che al momento opportuno queste forze possano palesarsi”, ha detto Goffredo Bettini del Pd, nella trasmissione di Rete 4 Stasera Italia, rispondendo alla domanda, qualora Italia Viva ritirasse la sua delegazione, se esistesse la possibilità di un sostegno di Forza Italia per dare continuità all’opera di questo governo.
Renzi: “Conte evidentemente ha i numeri, Italia Viva andrà all’opposizione”
Renzi, che oggi era a Palazzo Madama, è intervento così sulla possibile crisi di governo: “Non sono stato io a decidere. A decidere è stato questa mattina il presidente Conte. Evidentemente ha i numeri parlamentari per andare avanti. Per me non è un problema. È la democrazia parlamentare”.
“Io ho chiesto temi veri, non ho mai detto ‘dimissioni Conte e poi vediamo’. Le mie dichiarazioni sono state chiare”, ha spiegato il leader di Italia Viva. “Io non volevo far fuori Conte, ma me stesso da questo governo. Ormai ci siamo. Non ci metto la faccia sullo spreco di denaro pubblico. Evidentemente hanno i numeri per andare avanti e se vogliono gli posso anche cedere qualcuno… Me ne andrò all’opposizione. Un’opposizione diversa da quella di Salvini e Meloni”, argomenta l’ex premier.
E ancora: “Penso che Conte sostituirà le ministre di Italia viva che si dimetteranno e poi andrà alle Camere per chiedere la fiducia. Non so se prima si recherà al Quirinale, comunque quando avrà dei nuovi ministri farà il passaggio parlamentare”, ha aggiunto Renzi.
A chi gli chiede se Italia Viva ritira le sue ministre dal governo, Renzi risponde: “Sembra che sia il ritiro dei panni, stiamo parlando di donne con un’esperienza straordinaria. Stasera vediamo che tipo di discussione viene fuori e domani facciamo una conferenza stampa e ne parliamo. Nel giro di un mese pare che abbiano migliorato il Recovery plan, io non l’ho ancora letto tutto, lo devo leggere, ma dicono tutti che sia migliorato”.
Rosato (Iv): “Tutto nelle mani di Conte, ma non si andrà a elezioni”
“Il fatto che il governo Conte bis è giunto alla fine è ormai acclarato”, conferma Ettore Rosato, coordinatore di Italia Viva. “Ha tutto in mano il presidente del Consiglio. Se ci dà le risposte, noi siamo pronti ad ascoltare”.
“Vedremo se Conte avrà un’altra maggioranza”, aggiunge il coordinatore di Italia Viva dicendosi certo che, in ogni caso, l’esito non sarà il voto: “Non si andrà a elezioni”.
Pd: “No ad apertura crisi, impedisce aiuti a italiani”
Il Pd in una nota rinnova l’appello a non aprire la crisi di governo. “Confermiamo la nostra contrarietà all’apertura di una crisi che ora, tra l’altro, impedirebbe l’approvazione del decreto ristori e gli aiuti per tanti italiani, per tante imprese e piccole attività in difficoltà”. Lo si legge in una nota del Partito Democratico al termine di una riunione che si è svolta da remoto tra il segretario Nicola Zingaretti, il capodelegazione Dario Franceschini, il vicesegretario Andrea Orlando e i capigruppo di Camera e Senato, Graziano Delrio e Andrea Marcucci.
“Ci sono molte cose da fare per il bene dell’Italia di fronte alla crisi sanitaria, economica e sociale e alla domanda di sicurezza che viene dal Paese. L’urgenza è quella di dare risposte concrete per la rinascita italiana. Questa maggioranza può farlo”.
Crisi di governo, Conte: “Se Italia Viva si sfila, impossibile un nuovo governo con loro”
“Se il leader di Italia Viva Matteo Renzi si assumerà la responsabilità di una crisi di governo in piena pandemia, per il presidente Giuseppe Conte sarà impossibile fare un nuovo esecutivo con il sostegno di Iv”, ha riferito l’agenzia di stampa Ansa nella mattinata di oggi, citando fonti di Palazzo Chigi. Leggi l’articolo integrale.
Renzi insiste: “Non ci interessano le poltrone”
A Conte replica indirettamente lo stesso Renzi, attraverso la sua consueta Enews. “Leggo le veline di oggi sulla stampa: come si fa a aprire una crisi di governo con tutti questi morti?”, scrive il senatore ed ex premier. “Io rispondo: davanti a tutti questi morti, noi non vogliamo più ministeri. Vogliamo più soldi per la sanità. È così difficile da capire?”.
“A differenza di ciò che raccontano a reti unificate i cantori del pensiero unico, non c’è nessuna richiesta di poltrone, nessuna polemica pretestuosa, nessun atto irresponsabile”, scrive ancora Renzi. “Quello che noi stiamo facendo si chiama politica: studiare le carte, fare proposte, dare idee. Molti pensano che fare politica sia solo mettere un like. Noi in Italia Viva pensiamo che fare politica sia approfondire,
Oggi il Consiglio dei ministri
Alle 21,30 si riunirà – come detto – il Consiglio dei ministri sul Recovery Plan. Il via libera al piano appare scontato, anche alla luce delle dichiarazioni della renziana Teresa Bellanova, ministra dell’Agricoltura, la quale – intervistata durante il programma tv L’aria che tira su La7 – ha affermato che Italia Viva voterà Sì al Recovery Plan.
Dopo l’ok al piano – sollecitato in particolare dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella – potrebbero arrivare le dimissioni delle due ministre di Italia Viva: la stessa Bellanova ed Elena Bonetti (ministra della Famiglia). Il loro passo indietro potrebbe innescare la crisi di governo.
I pontieri che da giorni lavorano a un accordo e all’eventualità di un rimpasto sono scoraggiati: Renzi “respinge ogni mediazione, convinto di poter trattare dopo la rottura”, hanno detto ieri a Conte.
La caccia ai responsabili e la tentazione di portare la crisi in Parlamento
“La gente non capisce cosa vuole Renzi e non lo capisco neanche io, ma andrò fino in fondo”, ha dichiarato il premier Conte. Intanto a Palazzo Madama qualcuno pensa alla conta dei voti per ottenere una nuova maggioranza puntando sulla fiducia di alcuni senatori di Forza Italia e dire addio a Renzi.
“Un’eresia” secondo Goffredo Bettini, importante dirigente del Partito democratico. “Nessuna alternativa a Conte. Se qualcuno vuole rompere verifica in Parlamento e in caso elezioni” ha dichiarato a TPI il padre nobile del Pd. L’ipotesi di un appoggio esterno da parte di Forza Italia spaventa anche il Quirinale, che non vorrebbe che l’esecutivo fosse paralizzato dai veti.
Palazzo Chigi ha smentito l’intenzione di Conte di “asfaltare Renzi” con il voto dei responsabili, ma i parlamentari M5S e Pd fanno sapere il contrario. Nessuno si azzarda a fare pronostici. Se il premier fosse costretto a rassegnare le dimissioni e decidesse di passare dal Parlamento, senza fiducia dovrebbe mettere la croce su un terzo mandato.
La strada più sicura è quella che porta direttamente al Colle, e che il Pd gli ha consigliato di percorrere. L’unica certezza è che ritrovarsi senza governo e senza maggioranza in piena pandemia renderebbe impossibile rispettare gli impegni economici con il Paese: una rottura che peserà sulla coscienza di chi ha causato la crisi.
“Crisi inspiegabile”: da Di Maio a Zingaretti, le reazioni dei protagonisti
Il ministro degli Esteri ed ex capo politico del M5S, Luigi Di Maio, ha definito “inspiegabile” e “poco interessante sia per gli italiani che per l’estero” la crisi di governo paventata da Matteo Renzi. Non solo perché il nostro Paese è “nel bel mezzo di una pandemia e dobbiamo fare il decreto ristori. Ma anche perché questo è l’anno in cui l’Italia presiederà il G20 e in Italia ci sarà la conferenza globale sulla salute”.
“Provocare una crisi è un grave errore politico” dichiara invece il segretario del Pd, Nicola Zingaretti, ricordando che la possibile caduta del governo è un “inaspettato regalo agli alleati di Trump Salvini e Meloni”. Intervenuto a Sky Tg24, infatti, Zingaretti ha dichiarato che: “Il Pd continua a chiedere un rilancio di governo ma una cosa è chiedere di rafforzarlo un’altra è farlo cadere. Il Pd ha promosso il rilancio, ma non significa mandare a casa il governo o provocare una crisi che il 99% italiani non capisce”.
Il capo del Pd, inoltre, si è detto ancora speranzoso del fatto che “la maggioranza può trovare un accordo”, ribadendo la sua fiducia a Conte: “Ha tutte carte per guidare l’alleanza”. Fiducia ribadita anche dai due capigruppo di Leu, Loredana De Petris e Federico Fornaro, che hanno dichiarato: “In questo Parlamento non c’è alternativa a questa maggioranza e a Conte”.
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