Fiducia nella scienza, ma basta chiusure generalizzate. Si può sintetizzare così la linea del governo presieduto da Giorgia Meloni per far fronte alla nuova impennata di casi Covid, in particolare dopo la riapertura delle frontiere da parte della Cina. “Seguiremo le indicazioni che ci darà la scienza, così come abbiamo cominciato a fare con gli aeroporti. E di certo non neghiamo l’esistenza del Covid. Siamo stati tra i primi paesi Ue ad adottare misure di prevenzione, prenderemo provvedimenti adeguati all’evoluzione del quadro ma ci sono due punti ai quali non torneremo mai. E sono il green pass e il lockdown. Non ci saranno più, né l’uno né l’altro. Quella storia è finita”, ha spiegato la premier nella conferenza di fine anno.
Il diktat di Meloni è chiaro: “Mai più green pass, mai più chiusure”. D’altronde nell’ultima circolare del Ministero della Salute si dice esplicitamente che la pandemia è “imprevedibile”, per cui, sottolinea il ministro Orazio Schillaci, “il Paese si prepari”. Sono quindi tornate le ipotesi di indossare le mascherine nei luoghi chiusi, così come il ripristino dello smart working nel caso in cui il quadro epidemiologico dovesse davvero peggiorare.
Ma non si dovrebbe andare oltre, come spiega un retroscena del Corriere della Sera. Palazzo Chigi avrebbe fissato una linea da non varcare nella gestione della pandemia: niente lockdown e nessun ritorno del Green pass. E se la situazione dovesse peggiorare, la regia sarà nelle mani della premier, che al ministero della Salute ha voluto fortemente una persona di fiducia come Schillaci.
Ricorderete infatti le tensioni con Forza Italia al momento della formazione del governo proprio su questa casella, con Berlusconi che avrebbe voluto piazzare la fedelissima Licia Ronzulli. “Il modello di privazione della libertà non mi è parso così efficace, come dimostra la Cina”, ha sottolineato Meloni parlando con i giornalisti. Si fa quello che consiglia la scienza, insomma, ma senza mai varcare quella linea rossa che comporterebbe nuove limitazioni alle libertà degli italiani.