Coronavirus, l’autodifesa di Gallera nella sua newsletter: “La Lombardia ha risposto con forza”
“Il Coronavirus è diventato l’alleato dei leoni da divano e da tastiera, ma la Regione ha risposto con forza e la verità sta a venendo a galla”: con queste parole, contenute nella sua newsletter personale, l‘assessore al Welfare della Lombardia Giulio Gallera si autoassolve da ogni peccato nella gestione dell’emergenza Covid-19. Gallera torna a scrivere nella sua newsletter, una sorta di bollettino in cui vengono fornite tutte le ultime notizie di un ente, in questo caso relativo alla Sanità della regione Lombardia, per la prima volta dall’inizio dell’epidemia di Coronavirus. A sottolinearlo è lui stesso: “Sono trascorsi pochi mesi dall’ultima volta, ma sembra di aver varcato le soglie del tempo e di essere approdati in un’altra epoca”.
“Fino al 20 febbraio – scrive ancora Gallera – il nostro orizzonte in ambito sanitario era ben diverso: si guardava alle evoluzioni tecnologiche, si parlava di mappa genetica, di medicina di precisione quasi volendo sfidare lo stesso concetto di mortalità. Poi, di colpo, la bomba atomica. All’improvviso, un virus proveniente da lontano, del quale nulla si conosceva allora e poco si conosce tuttora, ha svelato una drammatica verità: il genere umano è totalmente nudo e vulnerabile di fronte al proprio destino”. L’assessore lombardo, poi, ripercorre i giorni dello scoppio dell’epidemia: “Era la sera di giovedì 20 febbraio, da poco passate le 9. ‘Abbiamo il primo caso accertato di Coronavirus, a Codogno’. Un attimo di silenzio. Poi la consapevolezza (con il passare del tempo diventava certezza) che da quel momento la storia sarebbe cambiata”.
“La corsa in Regione, dove era stata attivata l’unità di crisi. Con il Presidente Fontana, una persona davvero speciale, insieme alla squadra di Regione Lombardia ci siamo uniti in simbiosi con ciascuno dei medici, infermieri, operatori sanitari impegnati in trincea. Ogni caso positivo segnalato segnava una sofferenza, ogni decesso una ferita tremenda. Ciascuno di noi – continua Gallera – era impegnato a trovare soluzioni, a supportare il lavoro dei sanitari, a cercare una chiave che in qualche modo avrebbe potuto arginare la pandemia. Non esisteva il ‘senno di poi’, ma ‘l’urgenza del momento’, la necessità di trovare respiratori, mascherine, guanti e quant’altro”.
L’assessore al Welfare, quindi, inizia la sua autodifesa sulla gestione dell’emergenza. “Mentre ancora le sirene delle ambulanze intonavano una drammatica melodia, una colonna sonora che ci avrebbe accompagnato per mesi, la Lombardia, il suo presidente, io stesso, siamo stati bombardati da vergognosi attacchi strumentali legati alla gestione dell’emergenza. Attacchi che traevano origine da notizie manipolate ad arte, con l’unico obiettivo di ‘colpire il manovratore’. Il virus, il nemico che stava provocando così tanti morti e ammalati, diventava crudelmente l’alleato dei leoni da divano e da tastiera, opportunamente fomentati per offuscare l’immagine della nostra Regione e nascondere ben altre inadempienze che risiedevano altrove. Ma la Lombardia, costretta a piegarsi dall’onda lunga dello Tsunami, non si è spezzata”.
“Non lo ha fatto sotto le bombe del virus e nemmeno sotto l’assedio dei missili della speculazione e della disinformazione – scrive ancora Gallera nella sua newsletter in merito all’emergenza Coronavirus – La Lombardia ha risposto con forza e determinazione, grazie all’impegno e al lavoro dei sanitari, e alle decisioni coraggiose. Non si è spezzata grazie alla forza dei lombardi. Il tempo, si sa, è sempre galantuomo e la verità sta venendo a galla. Una verità incarnata da verbali del Comitato Tecnico Scientifico, in un primo momento secretati. Oppure dalle decine di migliaia di storie di persone che ce l’hanno fatta e hanno continuato a respirare. Vorrei unire in un grande abbraccio tutti coloro che mi hanno manifestato affetto e vicinanza. Il nemico non è sconfitto, dobbiamo tenere alta la guardia. Ma, INSIEME, ce la faremo. Forza Lombardia”.
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L’inchiesta di TPI sulla mancata chiusura della Val Seriana per punti:
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- ESCLUSIVO TPI: Una nota riservata dell’Iss rivela che il 2 marzo era stata chiesta la chiusura di Alzano Lombardo e Nembro. Cronaca di un’epidemia annunciata (Parte II inchiesta di Francesca Nava su TPI)
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