Per ora la palla resta principalmente nelle mani delle Regioni e dei Comuni, ma, se sul fronte dei contagi e dei ricoveri il trend generale non dovesse migliorare, è possibile che tra una decina di giorni il Governo decida di procedere con un provvedimento su scala nazionale: un coprifuoco valido in tutta Italia a partire verosimilmente dalle ore 22. Lo riferiscono oggi, mercoledì 21 ottobre, diverse indiscrezioni apparse sulla stampa.
Fonti di Palazzo Chigi – che allontanano l’ipotesi di un nuovo Dpcm in arrivo entro il prossimo weekend – non escludono che “possano essere adottati nelle prossime settimane altri provvedimenti”. “Tutto vincolato all’andamento della curva epidemiologica, su cui c’è la massima attenzione da parte del Governo”, sottolineano le stesse fonti.
L’ultimo Dpcm, varato tre giorni fa, ha lasciato ai sindaci e ai governatori la possibilità di imporre chiusure in zone considerate a rischio. Lombardia e Campania sono passate immediatamente all’azione col coprifuoco regionale, in Piemonte è stata disposta la chiusura dei centri commerciali nei fine settimana, in Liguria il presidente Giovanni Toti ha deciso la didattica a distanza al 50% nelle scuole superiori.
Per il momento, insomma, si procede a macchia di leopardo con provvedimenti mirati su base territoriale. Ma intanto la curva epidemica continua a salire e diversi ospedali iniziano a essere in sofferenza. L’obiettivo dei provvedimenti restrittivi è evitare le occasioni di contagio, prime fra tutte la movida e le cene in comitiva, al ristorante o a casa. I dati del ministero della Salute dicono che il 75% dei contagi avviene in famiglia. Ecco perché in questa fase si ritiene più utile – o meno dannoso – intervenire con coprifuoco serali.
Il quotidiano Il Messaggero cita un esponente del Movimento 5 Stelle “molto vicino” al premier Giuseppe Conte, secondo cui “tra una decina di giorni o due settimane, appena vedremo gli ulteriori sviluppi dell’epidemia, se la situazione non migliorerà, diventerà indispensabile un provvedimento per tutto il territorio nazionale, in modo da omogeneizzare le misure assunte nel frattempo da Comuni e Regioni”. L’idea sarebbe appunto quella di un coprifuoco in tutta Italia dalle ore 22. Poi, aggiunge la stessa fonte pentastellata, “se questo non basterà, si anticiperà alle 21 come hanno fatto in Francia”.