Il governo ha deciso di chiudere in tutta Italia le discoteche e “qualsiasi luogo dove si tengono serate danzanti, dalle sale da ballo ai lidi a partire da domani, 17 agosto”. A far intervenire il governo sono stati gli oltre 600 contagi di ieri, la crescita costante dei numeri e i giovani ricoverati in condizioni severe.
Obbligo di mascherina anche all’aperto
La seconda decisione presa oggi dal governo riguarda una nuova stretta sull’uso della mascherina: “Dalle 18 alle 6, su tutto il territorio nazionale, l’uso delle mascherine torna obbligatoria anche all’aperto, negli spazi di pertinenza dei luoghi e locali aperti al pubblico nonché negli spazi pubblici (piazze, slarghi, vie) ove per le caratteristiche fisiche sia più agevole il formarsi di assembramenti”, si legge nell’ordinanza.
La riunione governo-Regioni
La decisione, che avrà effetto almeno fino al 7 settembre è arrivata nel pomeriggio di domenica 16 agosto, dopo la riunione urgente convocata con il ministri di Sanità, Regioni e Sviluppo economico, Roberto Speranza, Francesco Boccia e Stefano Patuanelli e i governatori regionali.
Stretta nazionale
I ministri della Salute Speranza e degli Affari regionali Boccia avevano già avvertito i governatori che appena 48 ore fa avevano chiesto di non adottare alcun provvedimento lasciando alle singole Regioni la responsabilità di prendere misure più restrittive come hanno fatto Bonaccini e Zaia in Emilia-Romagna e Veneto disponendo che si potesse ballare solo con la mascherina e con i locali a capienza dimezzata.
Fino ad oggi solo Calabria e Basilicata avevano chiuso le discoteche, gli atri avevano ceduto alle istanze dei gestori dei locali che a luglio e in questi primi 15 giorni di agosto hanno cercato di riprendersi dopo il lungo lockdown con incassi di tutto rispetto. Ma la curva è in netto peggioramento e la priorità del governo è assicurare la riapertura delle scuole tra meno di un mese in sicurezza.
La preoccupazione dei lavoratori delle discoteche
Intanto il Silb (sindacato italiano locali da ballo) esprime preoccupazione per la questione economica. Col nuovo stop per le discoteche “sono a rischio quattro miliardi di euro”. A tanto ammonta infatti il fatturato annuale di questi esercizi in Italia. “Ad oggi solo il 10 per cento dei circa 3.500 locali ha riaperto ed è questo che crea problemi? Da domani si rischierà di più con l’abusivismo”, dice Gianni Indino, presidente del Silb Emilia-Romagna. Dal governo, aggiunge, “finora non è arrivato un euro: ora chiederemo compensazioni, anche Iva al 4 per cento e Cig ai nostri lavoratori”.
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