Coronavirus, De Luca: “Chiudo i confini della Campania se il Nord riapre”
Mentre le Regioni del Nord, Lombardia in testa, chiedono a gran voce una parziale riapertura il prossimo 4 maggio e quindi un allentamento delle misure contro la diffusione del Coronavirus, in Campania il governatore Vincenzo De Luca non ci sta e alza i toni: “C’è chi preme per affrettare la ripresa di tutto – ha dichiarato oggi in conferenza stampa – ma dobbiamo avere grande senso di responsabilità. Se dovessimo avere corse in avanti in regioni dove c’è il contagio così forte, la Campania chiuderà i suoi confini“.
Se dunque il governo, nei prossimi giorni, dovesse acconsentire alle richieste del presidente della Lombardia Attilio Fontana di riaprire parzialmente la Regione, De Luca spingerà affinché venga fatta “un’ordinanza per vietare l’ingresso dei cittadini provenienti da quelle regioni” in Campania. Una presa di posizione molto forte, quella del governatore, che è sempre stato molto critico nei confronti della gestione dell’emergenza da parte del governo di Giuseppe Conte. E che solo qualche settimana fa si era reso protagonista di un’altra affermazione che aveva fatto discutere, quando aveva minacciato tutti coloro che festeggiavano le lauree eludendo le restrizioni di mandare a casa loro “i carabinieri con il lanciafiamme“.
Nel suo intervento, poi, De Luca ha parlato di cosa succederà in Campania nelle prossime settimane. “La ripresa sarà graduale – ha dichiarato – e dovrà essere accompagnata da un piano di sicurezza sanitaria. In queste ore stiamo iniziando il confronto con le categorie produttive ed economiche, ma stiamo lavorando per dare un protocollo di sicurezza per non dover poi richiudere. L’uso delle mascherine diventerà obbligatorio in Campania dopo il 3-4 maggio“. Poi, ha rivendicato i meriti della sua gestione: “Abbiamo dimostrato di essere un modello di efficienza amministrativa, di capacità operativa e concretezza. Se continueremo così probabilmente la Campania sarà la prima d’Italia a uscire dal tunnel”, magari “a metà maggio”.
Una battuta anche sulle librerie, per cui il governo nell’ultimo Dpcm aveva previsto la riapertura il 14 aprile ma che lo stesso De Luca, in Campania, ha bloccato ancora: “Noi non le penalizziamo, ma restano chiuse perché sono locali all’interno dei quali si possono creare assembramenti con persone che consultano i libri. Anche per le librerie è previsto un rimborso di 2.000 euro per il danno economico derivato dalla chiusura di questo mese”. E sulle consegne di cibo a domicilio: “Se si può anticipare la ripresa anche di quelle – ha detto – con tutte le norme di sicurezza obbligatorie, comprese mascherine e guanti per chi consegna e per chi prepara i cibi in laboratorio, lo faremo”.
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