“Da parte stare? Dalla parte di chi soffia sul fuoco o dalla parte di chi prova a spegnere l’incendio?”. Così l’ex Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, attacca il leader della Lega, Matteo Salvini, che ieri aveva lanciato una petizione online per abolire il coprifuoco, in vigore anche nel nuovo Decreto anti-Covid efficace da oggi, lunedì 26 aprile 2021.
“Governare in tempi di pandemia è una responsabilità dura, durissima”, ha sottolineato il leader del Movimento Cinque Stelle, ricordando la propria esperienza da premier in ben due Governi, di cui il primo appoggiato proprio dalla Lega, a cui rimprovera un’eccessiva attenzione ai sondaggi. “Si è costretti a intervenire con misure limitative di alcune pur fondamentali libertà costituzionali, a chiedere grandi sacrifici ai propri connazionali. Si tratta di scelte difficili, anzi difficilissime, ma la responsabilità di governo impone di tutelare la salute dei cittadini oltreché di preservare il tessuto economico e sociale. E talvolta tutto questo si traduce in scelte a primo giudizio impopolari, poco adatte a chi in tempi di pandemia preferisce guardare alle tabelle dei consensi“.
“Da dentro cancelleremo il coprifuoco. Questo è l’impegno che mi sono preso”, aveva invece annunciato ieri Matteo Salvini nel corso di una diretta Facebook notturna, rilanciando una raccolta firme promossa dalla Lega. “Noi, donne e uomini liberi d’Italia, chiediamo la cancellazione dell’insensato coprifuoco e la riapertura di tutte le attività nelle zone (gialle o bianche) in cui il virus sia sotto controllo” si legge infatti nella pagina online della petizione, sottoscritta da oltre 76 mila persone.
“Una forza politica è libera di scegliere la via più comoda dell’opposizione, sperando di riuscire a intercettare il diffuso malcontento delle tante famiglie e imprese che stanno affrontando una durissima prova”, ha risposto oggi l’ex Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, tacciando di scorrettezza il leader leghista. “Oppure può decidere di condividere le responsabilità di governo, avendo così la possibilità, con i propri ministri, di sedere ai tavoli dove si formano le decisioni e orientare le scelte: utilizzare la propria posizione per incassare onori e vantaggi, rifuggendo però oneri e responsabilità, è tanto facile quanto ingiusto e scorretto“.
“Siamo al governo leali con Mario Draghi ma non muti né zitti né ipocriti”, aveva proclamato ieri Salvini, secondo cui “grazie all’insistenza della Lega si torna ai criteri usati per mesi e mesi, quelli dei colori a seconda del rischio, e se va avanti anche questa settimana come previsto, tutta Italia la prossima settimana sarà gialla o bianca”. “Il coprifuoco non ha nessun senso, medico, scientifico, sociale o economico”, aveva poi aggiunto il segretario del Carroccio.
“Per rispetto dei nostri concittadini che soffrono abbiamo tutti il dovere di essere trasparenti: è intollerabile in piena pandemia fingere di essere all’opposizione per cavalcare il malcontento dei cittadini e al tempo stesso assestarsi comodamente al vertice di ministeri importanti e sedersi tra i banchi della maggioranza per lucrare vantaggi, per appuntarsi medaglie e piantare bandierine”, ha chiosato l’ex premier e capo in pectore dei Cinque Stelle, che rammenta al leader di Via Bellerio l’importanza di attenersi ai dati scientifici.
“Sia chiaro, nessuno qui esulta per un coprifuoco che dal periodo invernale si trascina alle ore 22. Si tratta di una forte limitazione alla libertà di circolazione, un sacrificio personale ed economico enorme per molti di noi. È una misura che non può che essere transitoria. Confidiamo tutti che possa essere rivista il più presto possibile, non appena l’andamento della curva epidemiologica lo permetterà. Ma sempre sulla base dei dati scientifici, applicando i criteri di adeguatezza e di proporzionalità”.
Infine, Giuseppe Conte lancia una provocazione a Matteo Salvini. “Cosa faranno adesso i ministri leghisti?”, ha chiesto l’ex capo del governo. “Si accoderanno ad apporre le proprie firme alla iniziativa propagandistica contro il coprifuoco lanciata ieri dal loro leader di partito, oppure si dissoceranno? Immagino che tutti i cittadini vorrebbero idealmente firmare non solo contro il coprifuoco, ma contro tutte le limitazioni e le sofferenze che questa pandemia ci sta procurando. Ma forse, prima di tutto, i cittadini pretendono dai propri governanti trasparenza e correttezza“.
Le parole dell’ex Presidente del Consiglio si aggiungono a quelle del sottosegretario al ministero degli Interni, Carlo Sibilia, che aveva ricordato al leader della Lega l’appoggio dei ministri leghisti al mantenimento del coprifuoco alle 22. “Ho letto le ultime dichiarazioni di Salvini“, ha detto il sottosegretario M5S all’Adnkronos. “Gli ricordo che io avevo proposto pubblicamente lo slittamento del coprifuoco alle 23 ma i ministri in cabina di regia, compresi i ministri leghisti e la ministra Gelmini, hanno concordato per mantenerlo alle 22″.
Insomma, non si placano le polemiche all’interno della maggioranza e nel governo in merito alle disposizioni di legge sul coprifuoco, alimentate negli scorsi giorni dalle dichiarazioni contrastanti di ministri e sottosegretari. A partire da oggi, lunedì 26 aprile, nelle Regioni che si trovano in zona gialla bar e ristoranti potranno infatti rimanere aperti con servizio al tavolo esclusivamente all’aperto fino alle 22, orario in cui per l’appunto scatta il coprifuoco.
A provocare confusione erano state le parole della ministra per gli Affari Regionali, Mariastella Gelmini, che in un’intervista a Il Messaggero aveva dichiarato: “chi va a cena fuori può stare tranquillamente seduto al tavolo fino alle 22 e poi, una volta uscito dal locale, far ritorno a casa senza alcun rischio di ricevere sanzioni”. Le dichiarazioni di Gelmini, erano state subito smentite proprio da Sibilia, secondo cui “la legge e la circolare del Viminale è chiara e ora prevede il ritorno a casa proprio alle 22, anche per chi cena all’aperto”.
Toni più pacati dall’altro sottosegretario al ministero degli Interni, il leghista Nicola Molteni, che però ribadisce la linea del Carroccio. “Confido nella tolleranza, nell’equilibro e nel buon senso da parte di chi effettuerà i controlli”, ha dichiarato ai microfoni dell’Adnkronos. “Riaprire alla sera e spostare il coprifuoco almeno alle 23 era inevitabile conseguenza di buon senso. Per questo abbiamo chiesto cadesse un tabù ideologico non sostenuto da scienza e medicina”. Insomma, lo scontro non sembra placarsi.
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