Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, intervenendo ieri 18 gennaio alla Camera, non ha parlato solo della crisi di governo, dell’emergenza Coronavirus e del Recovery Fund. Ha anche toccato il tema degli Stati Uniti, a pochi giorni dall’insediamento del presidente eletto Joe Biden alla Casa Bianca previsto per il 20 gennaio.
“Guardiamo con grande speranza alla presidenza Biden. Ho avuto con lui una lunga e calorosa telefonata. Siamo rimasti che ci aggiorneremo presto in vista del nostro G20. L’agenda della nuova amministrazione americana è la nostra agenda. Condividiamo l’approccio del multilateralismo, il bilateralismo non ha risolto nulla”, ha detto il premier.
Dichiarazioni, quelle di Conte, che arrivano dopo gli attacchi di Matteo Renzi, che lo ha accusato nella conferenza stampa in cui si sono dimesse le ministre Bellanova e Bonetti di essere stat0 troppo morbido nei confronti di Donald Trump dopo quanto accaduto a Capitol Hill, quando manifestanti pro-Trump e suprematisti bianchi hanno fatto irruzione violentemente nel Congresso statunitense.
“Dopo i fatti terribili del 6 gennaio abbiamo avuto una conferma che la democrazia va difesa con i fatti e non le parole, noi leader non ci possiamo permettere di alimentare la tensione, come accaduto negli Stati Uniti”, ha chiarito Conte.
Renzi anche ieri sera, intervenendo su La7, ha continuato a tracciare il paragone con Trump: “Conte pensa di bastare a se stesso. È l’ennesimo segno di un modello democratico che viene messo in discussione. Poi va a finire come Trump in America, perché non vengono rispettate le regole democratiche. Il rispetto delle forme democratiche vuol dire che quando si fanno le leggi in Parlamento si deve dare il tempo di discutere”, ha detto. Per poi aggiungere: “Non sto dicendo che c’è un problema di poca democrazia di un uomo, ma che si devono rispettare le forme democratiche”.
Conte, all’indomani dell’assalto a Capitol Hill aveva scritto su Twitter, senza mai fare il nome di Donald Trump: “Seguo con grande preoccupazione quanto sta accadendo a Washington. La violenza è incompatibile con l’esercizio dei diritti politici e delle libertà democratiche. Confido nella solidità e nella forza delle Istituzioni degli Stati Uniti”.
La svolta di Conte annunciata a Montecitorio dunque, è uno smacco a Renzi e un ulteriore modo per raccogliere consensi tra gli indecisi di Italia Viva.
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