Mes, Conte minaccia querela per calunnia contro Salvini
Matteo Salvini annuncia un possibile esposto contro il premier Giuseppe Conte sulla vicenda del Mes (Meccanismo europeo di Stabilità). E Conte risponde minacciando una querela per calunnia contro il leader della Lega.
“Salvini vada in procura a fare l’esposto, e io querelerò per calunnia”, avverte il premier da Accra, in Ghana, dove si trova in questi giorni in visita ufficiale. “Lunedì sarò in Parlamento, in modo trasparente, a riferire tutte le circostanze. E spazzerò via mezze ricostruzioni, menzogne, mistificazioni”.
Poi, un’altra frecciata: “Vorrei chiarire agli italiani che io non ho l’immunità, lui sì, e ne ha già approfittato per il caso Diciotti. Veda questa volta, perché io lo querelerò per calunnia, di non approfittarne più”.
Conte replica così al durissimo attacco rivoltogli dall’ex ministro dell’Interno, che, in una conferenza stampa alla Camera, lo ha accusato di “attentato ai danni degli italiani”.
“I nostri avvocati stanno studiando l’ipotesi di un esposto ai danni del governo e di Conte”, ha fatto sapere Salvini, che chiede un incontro al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella “per evitare la firma su un trattato che sarebbe mortale per l’economia italiana”.
“Leggo che Conte mi vuole querelare: allora preda il bigliettino e si metta in fila, dopo Carola e la Cucchi. Lui però mi ricorda una celebre frase del Marchese del Grillo, ‘io so io e voi non siete un cazzo’. Sia più umile che poi l’arroganza porta male”, ha poi replicato Salvini in serata durante l’Assemblea della Lega.
Il leader della Lega è fortemente contrario alla riforma del Mes, meglio noto come Fondo Salva-Stati, e accusa il premier di averla avallata senza coinvolgere il Parlamento.
“Siamo di fronte a una totale mancanza di trasparenza, è il tradimento dell’Unione europea, roba da Unione Sovietica”, osserva Salvini.
Il premier Conte, da parte sua, sostiene che la discussione sulla riforma del Mes abbia coinvolto anche il precedente governo, di cui faceva parte anche la Lega, e che lo stesso Salvini abbia partecipato a diverse riunioni nei mesi scorsi proprio su questo argomento.
“Chi è in questo tavolo ha ampie prove di messaggi, di interlocuzioni, sulla nostra posizione che era ‘non firmiamo un cazzo'”, ha assicurato il leghista durante la conferenza stampa di oggi alla Camera. “Non abbiamo preso nessun impegno. Se dovessimo scoprire che qualcuno l’impegno l’ha preso la cosa è diverso”.
Nella polemica è intervenuto anche Nicola Zingaretti, segretario del Partito democratico. “La Lega vive alimentando paure. Quando era al Governo, Salvini ha condiviso e approvato la riforma del Fondo Salva-Stati”, scrive il leader dem su Facebook. “Ora, come al solito, diffondono teorie false per danneggiare l’Italia, la sua forza e credibilità, per allontanarla dall’Europa e indebolirla. Non lo permetteremo mai”.