Conte annuncia il “Piano di rinascita”, ma è polemica: “Nome usato da P2”
Mentre ieri sera, durante la sua conferenza stampa da Palazzo Chigi, il premier Giuseppe Conte annunciava il Piano di rinascita democratica per l’Italia che esce dall’emergenza Coronavirus, in tanti hanno storto il naso pensando ai ricordi che quel nome evocava. Con la stessa definizione, infatti, Licio Gelli indicò il famoso programma della loggia massonica della P2, sequestrato nei primi anni Ottanta, che si poneva l’obiettivo di instaurare un regime autoritario tramite l’assorbimento degli apparati democratici del Paese.
Così, in serata, sono arrivate le prime polemiche, sollevate soprattutto dal Pd. “Eviterei definizioni tipo ‘Piano di rinascita democratica’ oppure ‘Programma di rinascita nazionale’. Almeno per la memoria di Tina Anselmi”, ha twittato il deputato dem Enrico Borghi, citando l’esponente della Democrazia cristiana che presiedette la commissione parlamentare d’inchiesta sulla P2. Il Partito democratico ha criticato così la scelta di comunicazione di Palazzo Chigi, pur dicendosi favorevole al contenuto del Piano di Conte per rilanciare l’Italia dopo il Coronavirus. “Al momento – ha aggiunto Borghi – Conte ha enunciato una serie di titoli sui quali non si può non essere d’accordo. I contenuti, però, vanno concordati in sede politica e non solo con le varie task force”. Confermato, invece, il veto totale sul nome del programma: “Quel Piano di rinascita – ha concluso il parlamentare dem – evitiamolo”.
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