Restituire il vitalizio all’ex senatore Roberto Formigoni, condannato per corruzione, “è una decisione che considero erronea”. È il pensiero dell’ex premier Giuseppe Conte, secondo il quale questo provvedimento “trasmette un messaggio profondamente negativo per i cittadini, perché mina il delicatissimo rapporto di ‘fiducia’ con le istituzioni, tanto più in questo momento” di difficoltà per gli effetti della pandemia.
La dura presa di posizione dell’ex premier è arrivata a poche ore dal verdetto dell’organismo parlamentare e di fatto apre una crepa netta nella maggioranza che regge il governo Draghi. Il Consiglio di garanzia del Senato ha confermato con tre voti favorevoli e due contrari la decisione assunta in precedenza dalla Commissione contenziosa di restituire il vitalizio ai condannati in via definitiva, tra cui Formigoni.
“Il Consiglio di Garanzia ha confermato la decisione di primo grado di restituire il vitalizio a un ex senatore condannato per corruzione – ha scritto l’ex capo del governo sul suo profilo Facebook – È una decisione che considero erronea, che trasmette un messaggio profondamente negativo per i cittadini, perché mina il delicatissimo rapporto di “fiducia” con le istituzioni, tanto più in questo momento: il Paese – ha sottolineato il leader del M5s – sta faticosamente cercando di superare una drammatica pandemia, che ha fiaccato e messo in ginocchio moltissime attività economiche e creato difficoltà a tantissimi cittadini”.
Sulla stessa linea anche Luigi Di Maio, che ha definito “riprovevole” la decisione di Lega e Forza Italia, che di fatto “hanno assecondato il superamento della delibera che impediva ai condannati per reati gravi di percepire il vitalizio.