Green pass obbligatorio per i luoghi in cui si rischia l’assembramento, proroga dello Stato di emergenza fino al 31 dicembre 2021 e nuovi parametri per il passaggio di colore delle Regioni basati sul tasso di ospedalizzazione: sono queste le nuove misure che il presidente del Consiglio, Mario Draghi, ha illustrato in conferenza stampa a Palazzo Chigi insieme ai ministri della Salute, Roberto Speranza, e della Giustizia, Marta Cartabia, lanciando anche una bordata a Matteo Salvini sull’importanza di vaccinarsi.
L’appello di Draghi alla vaccinazione
“L’economia italiana va bene e l’Italia si sta riprendendo, va meglio di altri Paesi”, anche se “la variante Delta del nuovo Coronavirus è minacciosa, perché si espande più rapidamente di altre varianti”, esordisce così il presidente del Consiglio, Mario Draghi, nel corso della conferenza stampa convocata a Palazzo Chigi per illustrare le misure adottate dal Governo nel nuovo Decreto legge Covid, a cui hanno partecipato anche i ministri della Salute, Roberto Speranza, e della Giustizia, Marta Cartabia.
“I provvedimenti di oggi sono importanti perché introducono la certificazione verde su base abbastanza estensiva, ma dobbiamo ricordarci che il merito del miglioramento è stato della campagna vaccinale“, ha continuato il presidente del Consiglio. “La pressione sugli ospedali è fortemente diminuita, abbiamo circa 160 persone in terapia intensiva. I decessi sono diminuiti. La situazione è in netto miglioramento”.
“Senza reagire subito quello che vediamo succedere in Spagna e in Francia potrebbe accadere anche in Italia, per questo motivo occorre agire”, ha aggiunto il premier. “Oltre la metà degli italiani ha completato il ciclo vaccinale: l’obiettivo di Figliolo è stato superato”. “Invito tutti gli italiani a vaccinarsi e a farlo subito per proteggere se stessi e le famiglie”, ha detto Draghi. “Il Green pass non è un arbitrio ma una condizione per tenere aperte le attività economiche”.
“L’appello a non vaccinarsi è un appello a morire o a far morire”, ha aggiunto il premier, rispondendo alle dichiarazioni di Matteo Salvini, ricordate dai giornalisti presenti alla conferenza stampa. “Non vaccinarsi equivale a chiudere”.
Il nuovo decreto Covid: novità su Green pass, stato di emergenza e colori delle Regioni
“Il decreto Covid può essere riassunto con tre temi principali: la proroga dello Stato di emergenza al 31 dicembre, il cambio dei parametri per l’attribuzione dei colori alle Regioni e l’estensione dell’utilizzo del Green pass per alcune attività”, ha proseguito il ministro della Salute, Roberto Speranza. “Fino a pochi mesi fa il parametro prevalente era l’indice Rt, ultimamente è stato riconosciuto nell’incidenza, numero dei casi ogni 100mila abitanti per settimana. Ora si modifica il parametro prevalente per il cambio di colore che sarà il tasso di ospedalizzazione: in questa fase, è giusto che sia questo il driver fondamentale del cambio di fascia di rischio”.
Con il nuovo decreto, il Governo ha stabilito nuove soglie in questo senso. “Entrando nel dettaglio”, ha detto il ministro, “la regione bianca passerà in gialla quando il tasso di occupazione delle terapie intensive supererà il 10 per cento e il tasso occupazione di area medica supererà il 15 per cento; la stessa passerà in arancione superando il 20 per cento di soglia di occupazione delle terapie intensive e il 30 per cento dell’area medica. Passerà in area rossa superando il 30 per cento dei posti letto nelle terapie intensive e il 40 per cento nell’area medica”.
Per quanto riguarda il Green pass, già obbligatorio per i viaggi all’estero e la partecipazione ad alcuni eventi come i matrimoni, sarà necessario per accedere a teatri, cinema, stadi, palestre, centri sportivi, concerti, convegni, spettacoli all’aperto, centri termali, eventi aperti al pubblico, fiere, congressi e concorsi. “Vaccinarsi, vaccinarsi, vaccinarsi: è questa la strada“, ha però sottolineato il ministro della Salute, secondo cui in Italia sono già stati scaricati 40 milioni di certificati verdi.
Rispondendo a una domanda della stampa, il presidente del Consiglio ha voluto rassicurare i cittadini sulle vacanze estive. “L’estate è già serena e vogliamo che rimanga tale”, ha detto Draghi. “Il Green pass è una misura per poter divertirsi, andare a ristorante, a partecipare a spettacoli all’aperto e al chiuso con la garanzia di ritrovarsi con persone che non sono contagiose. Il Green pass è una misura che dà serenità e non toglie serenità”.
“È una misura complessa, ne parleremo con i sindacati”. Il premier ha comunque confermato l’ipotesi di erogare nuovi ristori per le discoteche, che restano chiuse. Sull’eventuale obbligo del vaccino per accedere ai luoghi di lavoro poi, Draghi ha definito la misura “complessa”. “Ci stiamo pensando”, ha detto il presidente del Consiglio.
Scuola, trasporti e lavoro
Draghi ha quindi annunciato che il Governo varerà in un secondo momento apposite norme in materia di scuola, trasporti e lavoro. “A noi è parso che il decreto di oggi fosse già molto complicato per abbracciare tutti i problemi: scuola, trasporti e lavoro sono rimasti fuori dal provvedimento di oggi e saranno affrontati molto rapidamente, forse la settimana prossima”, ha detto il presidente del Consiglio. “Richiedono provvedimenti specifici”.
Per quanto riguarda la scuola, il premier ha ribadito che “l’obiettivo è di avere tutti a scuola in presenza dall’inizio”. “Tutto quello che deve essere fatto per questo obiettivo sarà fatto. Per una risposta più compiuta aspettiamo di discutere le norme specifiche”, ha detto Draghi. “La scuola per noi è una priorità assoluta e faremo ogni sforzo per consentire una riapertura in piena sicurezza e in presenza”, gli ha fatto eco il ministro della Salute, Roberto Speranza.
“Questo è l’obiettivo del governo e tutte le azioni che metteremo in campo andranno in questa direzione”, ha aggiunto il ministro. “È chiaro che vogliamo arrivare alla più alta percentuale possibile di vaccinati in ambito scolastico: oggi però dobbiamo riconoscere una verità, si può ancora crescere ma siamo all’85 per cento dei vaccinati, quindi non vorrei che passi il messaggio che tra gli insegnanti ci sia sfiducia, perché la risposta è stata utile. C’è un 15 per cento da recuperare e per farlo dobbiamo valutare tutti gli strumenti necessari”.
Il nodo Giustizia
Per quanto riguarda il nodo giustizia, il presidente del Consiglio, Mario Draghi, ha dichiarato che la “riforma deve essere condivisa”. Il Consiglio dei ministri ha approvato all’unanimità l’autorizzazione della fiducia sulla riforma della Giustizia targata Cartabia, ma in conferenza stampa il premier ha aperto al dialogo.
“Non è giusto minacciare la consultazione elettorale se non approvi una riforma così complessa”, ha detto il premier. “La fiducia è un modo di misurare il grado di consenso che una riforma ha”. “Più che pensare a una minaccia, metto la fiducia sennò si va a elezioni: no, non è questo”, ha spiegato Draghi, secondo cui “chiedere la fiducia cinque o sei giorni prima del semestre bianco è praticamente come chiederla durante il semestre bianco”.
“Questa riforma non è solo la riforma della prescrizione, ma è una riforma con cui si punta ad abbreviare i processi troppo lunghi ed evitare zone di impunità”, ha aggiunto la ministra della Giustizia, Marta Cartabia, rispondendo ai rilievi dell’ex premier e leader in pectore del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte. “Le preoccupazioni che sono state espresse sul nuovo sistema di prescrizione e improcedibilità sono da analizzare e da prendere in considerazione seriamente e ci si può lavorare”.
Dopo aver incontrato Draghi in settimana, Conte aveva assicurato il “contributo costruttivo” del Movimento sulla sulla riforma della Giustizia, sottolineando però che l’obiettivo del M5S non è solo quello di accelerare e rendere chiari i tempi del processo penale, ma di “scongiurare soglie di impunità” e “assicurare giustizia alle vittime”.
“Nessuno vuole sacche di impunità“, ha però voluto rassicurare l’attuale presidente del Consiglio nel corso della conferenza stampa odierna. “È bene mettere in chiaro da che parte stiamo: tutti vogliamo processi rapidi e i colpevoli puniti. Il testo della riforma della Giustizia è stato approvato dal Consiglio dei ministri, ma poi faremo di tutto per arrivare a un testo condiviso”.
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