Il Consiglio comunale di Roma ha approvato la proposta di conferire la cittadinanza onoraria di Roma a Julian Assange, il fondatore di Wikileaks attualmente detenuto nel Regno Unito in attesa dell’estradizione negli Stati Uniti.
Il voto dell’Assemblea capitolina è arrivato oggi, giovedì 15 febbraio: la delibera è passata con 27 voti favorevoli e 2 contrari. Ma il testo ha creato non poche agitazioni all’interno della maggioranza: la proposta pro-Assange era stata presentata dal Movimento 5 Stelle, ma la maggioranza era spaccata.
Dopo una faticosa discussione interna al centrosinistra, il Pd e le altre liste che sostengono il sindaco Roberto Gualtieri si sono decisi a votare a favore.
“È un momento di grande soddisfazione per chi, come noi, crede che la Capitale debba lanciare un segnale importante a favore di un uomo i cui diritti fondamentali sono stati ripetutamente violati” dichiarano in una nota l’ex sindaca di Roma e consigliera M5S Virginia Raggi, la capogruppo capitolina M5S Linda Meleo e il capogruppo capitolino della Civica Raggi Antonio De Santis.
“Diamo ancora una volta un segnale chiaro che testimonia la vicinanza e la solidarietà della città a tutti coloro che vengono ingiustamente detenuti e condannati in violazione dei diritti umani”, sottolineano invece i dem Riccardo Corbucci e Antonella Melito, rispettivamente presidente e vicepresidente della commissione Statuto e Innovazione Tecnologica.
Assange è detenuto nel carcere di massima sicurezza di Belmarsh, nel Regno Unito, dall’aprile 2019, in attesa dell’estradizione negli Usa dove rischia una lunga pena detentiva per aver rivelato, tra gli altri, i presunti crimini di guerra commessi dagli Usa durante le guerre in Afghanistan e Iraq e le condizioni dei detenuti nel carcere di Guantanamo, documentati nei 700mila file riservati pubblicati da Wikileaks a partire dal 2010.
Roma si unisce così a Napoli, Reggio Emilia, Bari, Pescara, Catania e Campobasso, tra i Comuni italiani che hanno conferito al giornalista australiano la cittadinanza onoraria.
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