Comunali a Roma, Zevi: “I partiti sinistra escano dalla palude di paura”
“A Roma mancano 18 mesi alle elezioni. Serve togliere la testa da sotto la sabbia e tornare a parlare con la città, trovare la nuova classe dirigente, accettare la necessità del ricambio, dell’apertura e della serietà che la sfida della piazza ha posto”. A dichiararlo è Tobia Zevi, presidente dell’Osservatorio “Roma! Puoi dirlo forte”.
“Tra un mese si vota in Emilia Romagna. C’è un grande impegno collettivo, generato dal risveglio delle sardine. Roma è messa molto peggio, per questo deve svegliarsi molto prima, non possiamo permetterci di restare fermi. Il 2020 deve essere l’anno in cui mettersi subito a lavoro per la Capitale”, aggiunge.
“I partiti di sinistra sono in uno stagno asfittico e Roma è una palude, fatta di poteri di veto e ansie di una classe dirigente ripiegata su stessa. La campagna elettorale ideale di Salvini vede lui (e altri) ululare sopra i cassonetti della spazzatura invocando un ‘Federale’, con un centro-sinistra immobile e impaurito, ripiegato sulle sue guerre intestine, che cerca (di nuovo!) un coniglio dal cilindro per domare tutti gli appetiti interni”.
“Ma Roma merita una discussione vera, plurale, dinamismo, sincerità, qualità e chiarezza di proposta politica. Merita un processo trasparente che permetta di selezionare contenuti e personale politico con il giusto anticipo, per non trovarci a rincorrere la destra e i suoi appelli fasulli su legge e ordine”, conclude Tobia Zevi.