Raffaele Fitto e altri nove su 26 aspiranti membri della seconda Commissione europea presieduta da Ursula von der Leyen sarebbero stati “rimandati”, secondo fonti citate da Ilfattoquotidiano.it, dal comitato giuridico del Parlamento europeo, noto come JURI.
Questo organismo, che si è riunito oggi, è incaricato di esaminare tutte le cosiddette “dichiarazioni finanziarie di interessi privati” che ogni alto funzionario dell’Unione è obbligato a presentare e ha il potere di rifiutare un candidato nel caso riscontri conflitti di interessi. Ma può anche sospendere il giudizio per chiedere ulteriori chiarimenti all’interessato ed è proprio quello che sarebbe successo oggi.
I nomi (e il numero) dei “rimandati” dalla Commissione JURI sono secretati ma fonti del Parlamento europeo hanno confermato alla testata online del Fatto Quotidiano che, oltre a Fitto – per cui è previsto l’incarico di vicepresidente esecutivo per la Coesione e le Riforme – tra i candidati messi in stand-by figurano anche la portoghese Maria Luís Albuquerque, che dovrebbe assumere l’incarico di commissario per i Servizi finanziari; la slovena Marta Kos, commissaria in pectore ai Trasporti; la croata Dubravka Šuica, che dovrebbe ricevere il portafoglio per il Mediterraneo e la demografia; e l’olandese Wopke Hoekstra, per cui è previsto il ruolo di commissario per il Clima.
A questi e ad altri cinque candidati indicati da von der Leyen sarebbe stato chiesto di fornire ulteriori chiarimenti alla commissione sulla loro posizione finanziaria. Gli interessati hanno fino a giovedì 10 ottobre per rispondere alla richiesta del comitato JURI.
In mattinata, il portale Politico.eu aveva pubblicato i dettagli delle dichiarazioni dei 26 aspiranti commissari, compresa quella dell’ex ministro. Raffaele Fitto, secondo il portale statunitense, avrebbe dichiarato la proprietà di sette appartamenti e di possedere delle quote in altri tre immobili. Il suo patrimonio, tutto in Italia, comprenderebbe anche terreni, due garage e una cantina. L’esponente di Fratelli d’Italia, secondo Politico.eu, avrebbe anche dichiarato di possedere il 15 per cento di una farmacia a Brindisi, il cui valore sarebbe stato stimato dallo stesso Fitto in 150 mila euro.
Non è chiaro al momento di quali precisazioni abbia bisogno la Commissione JURI sulla dichiarazione presentata dall’ex ministro. Tutte le sedute del comitato si svolgono a porte chiuse e l’intero processo decisionale è riservato.
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