Siamo ormai ai 100 metri decisivi per la nomina del nuovo Comandante generale della Guardia di Finanza, che dovrebbe essere ratificata nel Cdm del prossimo 4 maggio per poi diventare effettiva dal 10, dopo la cerimonia del cambio della guardia con il Comandante uscente Zafarana che si terrà il giorno prima.
Nel rush finale c’è una novità, registrata negli ultimi giorni. Il candidato in pole, Andrea De Gennaro (fratello dell’ex capo della Polizia Gianni, di cui abbiamo già raccontato) è stato visto entrare a Palazzo Chigi. Non si sa se per un incontro con la Premier o con l’uomo che per lei sta gestendo la partita, il Sottosegretario con delega ai servizi Alfredo Mantovano.
Quel che è certo è che Giorgia Meloni parteciperà nei prossimi giorni a una cerimonia che si terrà alla scuola ufficiali GDF a L’Aquila, l’ultimo atto come Comandante della Finanza del neo Presidente di Eni Giuseppe Zafarana. Sarebbe inelegante, pertanto, che la nomina del successore del generale piacentino si tenesse prima di tale evento.
Il corpo delle Fiamme Gialle è in subbuglio, per una scelta che, se confermata, rischia di depotenziarne la spinta propulsiva. Ma è in subbuglio anche la maggioranza che, nonostante l’inspiegabile silenzio del mainstream mediatico su una vicenda di tale rilevanza per le sorti nazionali, non ha ancora trovato la quadra sull’uomo che si troverà al comando di una delle eccellenze del nostro Paese.
Nel mentre, vecchie conoscenze della sinistra, ma con buoni rapporti con il Governo come Luciano Violante (il cui discorso di insediamento alla Camera è stato citato come “memorabile” dalla Meloni nella sua lettera al Corriere sul 25 Aprile), si stanno adoperando con tutte le energie per sostenere De Gennaro.
Con tutto il rispetto, altro che FS, Ita, Cdp Venture e tutte le altre 600 poltrone ancora da assegnare. Quella della Gdf è una postazione decisiva per gli equilibri geopolitici italiani, soprattutto in tempi di guerra. Sottovalutare questo significa rinnegare per sempre il tanto sbandierato patriottismo in nome del sempre verde familismo.