Bonaccini, governatore Emilia Romagna: profilo
Il 26 gennaio 2020 si tengono le elezioni regionali in Emilia Romagna, e il Partito democratico punta tutto sulla riconferma del governatore uscente, Stefano Bonaccini. La grande incognita resta una: sarà il candidato del centrosinistra o anche del M5s, come avvenuto già in Umbria, dove i due partiti del governo hanno presentato un candidato comune? Il nodo non è stato ancora sciolto. L’avversaria di Bonaccini è la senatrice leghista Lucia Borgonzoni (qui il suo profilo).
Classe 1967, Bonaccini è stato eletto presidente della Regione Emilia Romagna nel 2014, e punta a un secondo mandato da governatore.
Il suo primo incarico politico, dopo un passato nei movimenti per la pace, risale al 1990, quando viene nominato assessore alle Politiche giovanili del comune di Campogalliano, in provincia di Modena. “Ho scelto l’impegno politico quando ero ancora un ragazzo e, da allora, la mia famiglia e i tanti compagni di viaggio mi hanno insegnato a lavorare per l’interesse collettivo”, ha detto.
Dal 1993 al 1995 è stato segretario provinciale della Sinistra giovanile. L’esperienza da amministratore continua dal 1999 al 2006 quando viene nominato assessore al Comune di Modena con delega ai lavori pubblici, al patrimonio ed al centro storico. L’ingresso di Stefano Bonaccini nel Partito democratico avviene nel 2007, quando viene eletto segretario provinciale del Pd modenese. Due anni dopo diventa segretario del Pd regionale, battendo altri due candidati. Il primo incarico da Consigliere regionale arriva nel 2010. Alle primarie del Pd del 2013, Bonaccini, che l’anno prima aveva sostenuto Bersani, appoggia Matteo Renzi, e più tardi entra nella segreteria nazionale, come responsabile Enti Locali. In seguito alle dimissioni del governatore Vasco Errani, condannato per falso ideologico nel processo Terremerse e poi assolto in appello, diventa il candidato delle elezioni regionali del novembre 2014, battendo alle primarie l’ex sindaco di Forlì, Roberto Balzani.
Alle elezioni del 2014 Stefano Bonaccini, sostenuto da Partito Democratico, Sinistra ecologia e libertà (Sel), Emilia Romagna Civica e Centro Democratico – Democrazia Solidale, ottiene il 49 per cento dei voti, battendo il candidato del centro destra, Alan Fabbri, con il 29,8 per cento.
Nel 2014 ha ricevuto l’incarico di Commissario Delegato per la realizzazione degli interventi per la ricostruzione, l’assistenza alla popolazione e la ripresa economica dei territori colpiti dal terremoto del 20 e 29 maggio 2012.
Bonaccini era stato rinviato a giudizio con l’accusa di abuso d’ufficio nell’ambito dell’inchiesta “Chioscopoli”, risalente a quando era assessore del comune di Modena. Nel novembre 2013 Bonaccini è stato assolto. L’anno successivo è stato indagato per peculato nell’ambito dell’inchiesta sulle cosiddette “spese pazze” dei gruppi consiliari emiliano-romagnoli, ma pochi mesi dopo il procedimento viene archiviato dalla Procura della Repubblica di Bologna.
Il governatore dell’Emilia Romagna è sposato e ha due figlie, di 22 e 12 anni. Tra le sue passioni vi sono la music, il cinema e lo sport. Ha studiato al liceo scientifico di Modena.