Paolo Maddalena è il nome pronunciato più volte alla prima votazione per l’elezione del Presidente della Repubblica, tra le 672 schede bianche e le 49 nulle. Sono stati 36, infatti, i voti per il magistrato in pensione. Nei giorni scorsi è stato indicato come candidato dai parlamentari ex Movimento 5 Stelle e da quelli del movimento L’alternativa c’è. “Figura super partes, lontana da appartenenze politiche, Paolo Maddalena ha messo al centro della sua opera di magistrato, docente universitario e giudice costituzionale (vice presidente della Consulta) la tutela dei beni pubblici demaniali, della legalità, della sovranità popolare e della nostra Costituzione”, così i parlamentari ex M5s hanno indicato la sua candidatura. Popolarità che tra loro è nata per le sue lotte contro l’euro e l’economia di mercato. “Il Gruppo misto di Camera e Senato ha indicato me come candidato alla Presidenza della Repubblica e il fatto positivo, non è certo l’indicazione della mia persona, ma il riferimento, chiaro e da tutti comprensibile, alla necessità di attuare la Costituzione, specialmente nel campo dei rapporti economici”, ha scritto Maddalena su Tpi.
Chi è
Paolo Maddalena è nato a Napoli ne 1936, dove ha studiato e si è laureato in giurisprudenza. È stato docente universitario, ricercatore, giudice della Corte dei conti e della Corte costituzionale fino al 2011, per nove anni. Nel 2010 ne è diventato anche vicepresidente. È andato in pensione nel 2017 e ha fondato l’associazione “Attuare la Costituzione” che si descrive come “un fronte comune per ricostruire la Comunità, dal territorio; una forza popolare, apartitica e senza obiettivi elettorali”.
Forte oppositore dell’euro, ha proposto una “moneta parallela” che “è diventata una necessità inderogabile per l’Italia”. “Il sistema neoliberista vuole tutta la ricchezza concentrata nelle mani di pochi: autostrade, frequenze televisive, acqua, rotte aeree. Il primo vero problema da affrontare, per uscire dalle crisi ambientale, sanitaria e economica nelle quali siamo caduti, è quello che riguarda il tema importantissimo, ma stranamente trascurato, della “creazione del danaro dal nulla”, ha scritto Maddalena.
Critico anche nei confronti del premier Mario Draghi, a settembre in un tweet ha detto: “Draghi deve far luce sulla sua politica neoliberista che sta dilaniando il diritto al lavoro, egli sta portando l’Italia alla sua completa distruzione economica a favore dei Paesi forti dell’Europa”
Draghi deve far luce sulla sua politica neoliberista che sta dilaniando il diritto al lavoro, egli sta portando l’Italia alla sua completa distruzione economica a favore dei Paesi forti dell’Europa
— Paolo Maddalena (@PaoloMaddalenaA) September 22, 2021