Lucia Borgonzoni, leghista candidata del centrodestra | Elezioni Regionali Emilia Romagna 2020
Il centrodestra unito, guidato dalla Lega, punta su Lucia Borgonzoni per vincere le elezioni regionali in Emilia Romagna, che si terranno il prossimo 26 gennaio 2020, in contemporanea con le regionali in Calabria. A sfidare la senatrice leghista è Stefano Bonaccini (qui il suo profilo), candidato del Pd e governatore uscente della regione.
Classe 1976, Borgonzoni è stata eletta al Senato alle ultime elezioni legislative del 4 marzo 2018 tra le fila della Lega. Nel governo giallo-verde è stata Sottosegretario di Stato al Ministero per i beni e le attività culturali. Nell’attuale legislatura è stata anche vicepresidente del Gruppo parlamentare Lega-Salvini Premier, dal 27 marzo al 19 giugno 2018.
Prima di entrare in politica Lucia Borgonzoni, che è nipote del pittore Aldo Borgonzoni, ha lavorato come interior designer e ha esposto le sue opere in varie mostre in tutta Italia, dopo una laurea all’Accademia delle belle arti di Bologna.
Il suo impegno in politica risale ai primi anni duemila, quando inizia a militare nella Lega Nord. Il primo incarico come amministratrice pubblica risale al 2009, quando venne eletta consigliere provinciale a Bologna. Due anni dopo, nel 2011, viene eletta consigliere comunale di Bologna e si dimette dal precedente incarico. Nel 2016 si è candidata a sindaco di Bologna con il centrodestra, venendo battuta al ballottaggio da Virginio Merola, sindaco uscente del centrosinistra.
Durante la campagna elettorale tanto ha fatto discutere la gaffe della candidata leghista Lucia Borgonzoni, che ha scritto: “Tra i primi provvedimenti ci sarà l’attenzione ai più deboli, gli ospedali saranno aperti di notte, di sabato e di domenica, come in Veneto”. Il suo sfidante è intervenuto prontamente a ricordare che è già così e che la sanità in Emilia Romagna è un modello virtuoso (A questo link la polemica).
Il video dell’apertura della campagna elettorale a Bologna del 14 novembre 2019, con Matteo Salvini:
L’arrivo di Matteo Salvini a Bologna per sostenere la candidatura di Lucia Borgonzoni ha scatenato un’accesa protesta di piazza che è ben presto diventata molto popolare: si tratta delle cosiddette sardine, circa 15mila persone riunite in piazza Maggiore a Bologna.
Come ha spiegato a TPI l’ideatore del primo flash mob, il 32enne Mattia Santori, l’immagine delle sardine è venuta in mente a lui e agli altri tre organizzatori – Andrea Garreffa, Giulia Trappoloni e Roberto Morotti – perché l’obiettivo era proprio quello di essere tantissimi, così tanti da stare “stretti come sardine”.
“L’ultima volta Salvini a Bologna aveva detto di aver portato 100mila persone in piazza, e riprendendo questa parte della nostra storia abbiamo deciso che, visto che il palazzetto dello sport contiene massimo 5.500 persone, il nostro evento doveva attirarne almeno 6mila”, spiega Mattia.