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    Sangiuliano disse a Boccia: “Signorini mi ha fatto un grande favore e ora ritira le foto di noi due”

    Credit: AGF
    Di Enrico Mingori
    Pubblicato il 3 Ott. 2024 alle 12:19

    Il caso Sangiuliano-Boccia si arricchisce di nuovi dettagli. L’ultimo riguarda uno scambio di messaggi avuto dall’allora ministro della Cultura con la donna e con Alfonso Signorini, direttore del settimanale Chi, edito dal Gruppo Mondadori, che fa capo alla famiglia Berlusconi.

    I fatti risalgono allo scorso 4 agosto, quando ancora Maria Rosaria Boccia era sconosciuta al grande pubblico. Signorini avverte Sangiuliano che gli sono stati offerti alcuni servizi fotografici che ritraggono il ministro in compagnia della donna: uno in particolare dà anche la notizia della separazione tra lo stesso ministro e sua moglie.

    Il direttore di Chi comunica a Sangiuliano che ha comprato il servizio, ritirandolo così dal mercato, ma che non lo pubblicherà (in realtà poi Signorini non completerà l’acquisto). Il ministro della Cultura lo ringrazia e riferisce la conversazione a Boccia, dicendole che le foto non usciranno grazie ai suoi rapporti col giornalista: “Gli ho fatto un grande favore”, scrive in un messaggio. Ed è proprio questo il punto più delicato della vicenda: a quale favore si riferiva l’allora ministro?

    A rivelare le chat, oggi, giovedì 3 ottobre, è Il Fatto Quotidiano. “Carissimo Gennaro, eccomi qui”, scrive in una mail Signorini. “Volevo avvisarti che da un paio di settimane mi arrivano al giornale servizi fotografici tuoi in compagnia della tua assistente (al ristorante, per strada…)”.

    “Niente di compromettente”, precisa il direttore di Chi: “L’unica cosa è che una di queste agenzie insieme alle foto vendeva la notizia che ti sei separato da tua moglie, che hai tolto la fede e che hai con la tua assistente una relazione. Io ho acquistato il servizio perché non andasse in giro. Al di là della fondatezza della notizia (che a me non interessa ma a certa stampa ‘amica’ sì) ci tenevo che tu lo sapessi, perché molto probabilmente non molleranno il colpo e ti controlleranno durante l’estate. Un caro saluto!!!!!!”.

    Ricevuta la mail, Sangiuliano informa subito Boccia via messaggio: “Mi è arrivata una mail da Alfonso Signorini, direttore di Chi. La vuoi leggere?”, scrive.

    “Devo avere paura?”, chiede lei. E poi: “Vuole dei soldi da te?”. “No”, risponde il ministro. “Per fortuna gli ho fatto un grande favore. E comunque non sono foto compromettenti”.

    Poi Sangiuliano inoltra a Boccia la sua risposta a Signorini: “Grazie di cuore ho letto – si legge -. Sei un amico. Ovviamente è tutto infondato. Si tratta di una persona che ha un fidanzato e collabora con me. Io sono con mia moglie a fare un weekend e staremo insieme tutta l’estate. Un abbraccio grande”.

    “Abbiamo molte invidie addosso. Anche la nostra amicizia attira gelosie”, scrive il ministro alla donna avvertendola dei rischi che corrono nel farsi vedere in giro insieme.

    A questo punto occorre ricordare che, in un’intervista rilasciata al quotidiano La Stampa il 6 settembre, Boccia aveva detto che ci sono “alcune persone che ricattano il ministro per delle agevolazioni che hanno avuto” e aveva fatto espressamente riferimento a “direttori di settimanali”.

    Il primo servizio fotografico su Sangiuliano e l’imprenditrice è stato pubblicato sul settimanale Gente il 3 settembre. Gli autori degli scatti sono Alex Fiumara e Max Scarpone, che – ricostruisce Il Fatto Quotidiano – già a metà luglio avevano consegnato il lavoro all’agenzia Mantis Media per cui lavorano. Il servizio era stato proposto a Chi e a Diva e Donna, settimanale del Gruppo Cairo, ma entrambi lo avevano rifiutato.

    Al quotidiano diretto da Marco Travaglio, Signorini spiega così la decisione di non acquistare il servizio, contrariamente a quanto aveva scritto a Sangiuliano: “Quando ho saputo che dovevamo spendere 12 mila euro per delle foto che non volevano dire niente e con una signora che per me era una sconosciuta ho cambiato idea”, dice il direttore.

    Ma eccoci all’altro vero nodo della questione: il presunto “grande favore” che Sangiuliano disse a Boccia di aver fatto a Signorini. “Non mi ricordo di aver scritto o meno questa cosa…”, risponde l’ex ministro, interrogato dal Fatto Quotidiano. “Non ho mai avuto favori da Signorini, di nessun tipo. Quand’ero giornalista, ci siamo scambiati qualche cortesia… da giornalista a giornalista. L’avrete fatto anche voi al vostro giornale”.

    “Io – continua Sangiuliano – Signorini lo conosco perché fa il direttore, lui non mi ha mai chiesto nulla. Forse, se ci penso bene, il grande favore potrebbe essere la recensione che gli feci fare del libro di Maria Callas, non mi ricordo se al Tg1 o al Tg2… Ma questo quando non ero ministro”.

    Il direttore di Chi, però, è irritato dalla versione dell’ex ministro: “Adesso mi girano anche un po’ le palle che lui dica che mi ha fatto un grosso favore”, dice al Fatto. “Il grosso favore gliel’ho fatto io quando Sangiuliano aveva scritto il libro di Putin e l’ho fatto intervistare sul mio giornale e gli ho dedicato quattro pagine quando faceva il direttore del Tg2. Quelli sono favori che ho fatto io semmai… Se poi lui vuole farsi bello con questo messaggio…”.

    Signorini respinge anche qualsiasi illazione rispetto al suo ingaggio come regista per due date della Bohème di Puccini (17 e 27 luglio 2024) all’Arena di Verona, ingaggio risalente al 2023, quando a capo del Ministero della Cultura c’era già Sangiuliano: “Sono diventato direttore, conduttore televisivo e regista teatrale prima e senza Sangiuliano”, replica secco il diretto interessato al Fatto.

    E anche Sangiuliano smentisce seccamente: “Un ministro – fa notare – mica si occupa dei cartelloni delle fondazioni lirico-sinfoniche, quello lo decide direttamente il soprintendente. Io il soprintendente dell’Arena di Verona nemmeno mi ricordo chi sia, ci avrò parlato due volte e mai di Signorini”.

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